Matt Shipp
Gerald Cleaver
Gerald Cleaver
Leo Records
Il sassofonista brasiliano Ivo Perelman non fa
mistero delle eccellenti sinergie createsi all’interno del suo recente
quartetto che comprende Matthew Shipp, pianoforte, Joe Morris, contrabbasso, Gerald Cleaver batteria. Sinergie così soddisfacenti per concezione del verbo
jazzistico, per capacità di ascolto e comprensione, per duttilità di
comportamento che lo hanno portato alla determinazione di esplorare ulteriori
frangenti che la frammentazione del combo originario, in duo o trio, avrebbero potuto rivelare. Ed ecco
che dopo il riuscitissimo Family Ties, con
Morris e Cleaver, arriva questo cd con Shipp e lo stesso Cleaver. Anche in
questo caso le cose sono andate meglio del previsto e l’intuizione del
sassofonista brasiliano è risultata indovinata. Il trio infatti viaggia in
ideale sintonia per tutto l’arco delle cinque composizioni di cui si compone la
selezione. Il pianoforte di Shipp crea un flusso sonoro denso di armoniche e di
ritmo che stimolano la creatività di Perelman impegnato in una libertà
espressiva dilagante e inarrestabile. Il suo sax sembra emulare il vociare
umano: un flusso di gemiti, grida, lamenti ma anche di frasi liriche, di
frammenti melodici straordinariamente toccanti. Esaltante il contributo in
questo ambito di Cleaver alla batteria, tecnicamente sbalorditivo e fantasioso,
sempre opportuno in ogni passaggio e capace di interpretare con il suo
strumento le dinamiche di ogni brano. E’ un crogiuolo di inventiva e creatività
in cui sono determinanti e inscindibili i tre musicisti impegnati in un contesto
improvvisativo assolutamente predominante fin dalla prima traccia “Mute singing
mute dancing”, un tappeto magmatico creato da Shipp e Cleaver sul quale
Perelman si esprime con intenso vigore. Un’atmosfera che si placa con l’arrivo
di “Paul Kline” traccia n.3, introspettiva e sospesa con l’intro al pianoforte
di Shipp ricco di bagliori lirici affascinanti ai quali si accosta Perelman con
fraseggi in bilico tra melodia ed estro virtuosistico. E’ questa la traccia di
mezzo mentre le altre due rimanenti, “Sketch o fan wardrobe” e “An abstract
door” ritemprano l’ambient in un ulteriore vortice nervoso e trascinante.
Chiudo con una annotazione curiosa che riguarda i titoli dei brani di questo lavoro
per i quali Perelman ha consultato la biografia dello scrittore brasiliano
Clarice Lispector, deceduto nel 1977 e molto seguito in tutta l’America Latina.
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