lunedì 16 maggio 2022

Myra Melford's Fire and Water Quintet “For The Love of Fire and Water”

Live Concert Sala dei Giganti al Liviano Padova 08/05/2022



Era stato presentato come un evento imperdibile, e tale è stato, l'appuntamento del 8 maggio scorso alla Sala dei Giganti al Liviano per la Rassegna CENTRODARTE22:OPERA LIBERA che ha visto protagonista il quintetto Myra Melford's Fire and Water con la stessa Melford al pianoforte, Ingrid Labrock al sax soprano e tenore, Mary Halvorson alla chitarra, Tomeka Reid al violoncello e Susie Ibarra alla batteria e percussioni. Una formazione che più che un quintetto è un super gruppo di musiciste che operano da anni sui versanti più nuovi e di ricerca del jazz contemporaneo e peraltro ognuna di esse ha già lavorato con la pianista. 

L'idea di costituire il quintetto è venuta alla Melford mentre pianificava una sua presenza nell'ormai storico e avanguardistico Stone di New York nel giugno del 2019. Il progetto che ha fatto seguito alla costituzione del quintetto, dal titolo For The Love of Fire and Water, già disponibile su cd per la francese Rogue Art, è ispirato all'opera del pittore americano Cy Twombly e più specificatamente alla sua raccolta di disegni Gaeta Set (for the Love of Fire & Water. La splendida location padovana  è stata l'ultima tappa di un tour europeo che il quintetto ha iniziato il 29 aprile ad Oslo e che facendo tappa in Francia, Inghilterra, Slovenia e Germania si è concluso con due concerti in Italia, prima Mantova e poi Padova.

Sono stati presentati brani tratti dall'album  pubblicato lo scorso 21 aprile, eseguiti sotto forma di una suite così come le dieci tracce, senza titolo e numerate da 1 a 10, si susseguono sul supporto digitale, ma delle quali durante il concerto sono stati certamente ampliati gli spazi improvvisativi apparsi amalgamati con cura e precisione nelle dinamiche esecutive. Nei fatti il quintetto ha svolto la performance secondo un percorso già definito dove la leader, Melford, è stata il naturale punto di riferimento sia nell'esposizione dei temi che nelle parti improvvisate oltre che l'autrice di tutti i brani. 

Tutto ciò non ha pregiudicato il risultato finale che è sembrato ben strutturato e per nulla ovvio, alternando momenti ricchi di tensione a rilassamenti lirici. Il layout espressivo del quintetto è apparso molto ricercato e impinguato di una eccellente intesa fra le parti, le cinque protagoniste hanno esibito le loro peculiarità tecnico-stilistiche, hanno avuto spazi temporali per i loro soli, si sono confrontati in duo e in trio e complice la forte determinazione della Melford hanno esplicato porzioni di intensa improvvisazione collettiva. 

Tutto questo in novanta minuti di emozioni sonore che hanno coinvolto il pubblico presente che ha richiamato con lunghi e calorosi applausi, per ben due volte, il gruppo in scena.

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