Matthew Shipp
Mahakala Music
di Giuseppe Mavilla
L'aggettivo intrinseco mi ha sempre incuriosito sin da bambino, era spesso usato dai grandi per descrive l'appatenenza di una persona ad un gruppo di amici o ad una famiglia. Ora lo ritrovo nel titolo di questo cd di uno dei migliori e più interessanti musicisti del jazz contemporaneo, mi riferisco a Matthew Shipp pianista operante nell'area più ricca di fermenti musicali quale quella newyorkese.
Un'espressività cangiante ricca di scorci sonori e genealità che sorprendono l'ascoltatore sono l'essenza di “That vibration” che si chiude con un ostinato finale sovrabbondante di note. “The” è un brano rarefatto e struggente che lievita piano piano diventando un momento di grande pianismo come mostra di essere, seppure in contesti diversi “The Essence” tratti lirici, umori classici e ostinati sonori torrenziali. Poi il fronte sonoro rindondante di “The Bulldozer Poetics” e in chiusura le delicate e sfuggenti note di “Essence Of Silence”.
Uno Shipp mattatore incondizionato ancora una volta con il suo pianoforte che da sempre da l'idea di essere immenso, illimitato nelle sue possibilità, elementi questi che tutti insieme collocano questo album tra i migliori del 2023.
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