lunedì 2 gennaio 2012

Winter Sun Crying

Composer in Dialogue
William Parker & ICI Ensemble

Neos Jazz


Muffathale di Monaco, 20 dicembre 2009 è in scena il progetto Winter Sun Crying composizione in dialogo tra un insieme di musicisti dell’avanguardia jazz. Protagonisti : William Parker, contrabbassista newyorkese, esponente di spicco della downtown e l’ICI Ensemble formazione europea che opera dal 1999 da sempre orientata alla stretta collaborazione con musicisti di primo piano nell’ambito dell’improvvisazione jazz. Quindici brani nella descrizione riportata sul retro della copertina per quella che di fatto è una suite di ben 62 minuti e 56 secondi interpretata da una band di 10 musicisti che comprende oltre al già citato Parker (double-bass, piccolo, trumpet, shakuhachi, double reeds) i teutonici: David Jager, soprano & tenor saxophones; Roger Jannotta, alto saxophone, piccolo, flute, clarinet; Markus Heinze, baritone & tenor saxophones; Christofer Varner, trombone, sampler; Martin Wolfrum, piano; Johanna Varner, cello; Gunnar Geisse, laptop & laptop guitar; Georg Janker, double-bass e Sunk Poschi, drums. L’ascolto del cd è come un viaggio attraverso una galassia di suoni e interazioni assolutamente incantevoli. Un continuo sorprendersi per come questi musicisti riescono ad interagire creando dialoghi dalle varie sfaccettature timbriche.  Un avvicendamento di climi e atmosfere che non ti aspetti. Un susseguirsi di attività vulcanicamente in ebollizione, luci e colori mutanti, percorsi labirintici apparentemente senza sbocchi che assumono traiettorie imprevedibili in un’incessante fluidità temporale e dialettica senza alcuna ripetitività. Si intravede dietro tutto ciò una sorta di intelaiatura di fondo un’accennata progettualità da svolgere in una condizione di un’assoluta oralità. L’improvvisazione è il sale essenziale di un’opera certamente unica che si aggiunge al carnet delle collaborazioni già attuate dall’ICI Ensemble con musicisti quali  Vinko Globokar, Giancarlo Schiaffini, Pierre Fabre, George E. Lewis ed Evan Parker, solo alcuni dei tanti, i più noti. Un’opera che definisce il potenziale espressivo e la sintesi che può derivare dalla collaborazione di musicisti europei ed esponenti dell’avanguardia d’oltreoceano. Da ascoltare e riascoltare fino a superare un apparente aspetto ostico che un primo approccio potrebbe falsamente evidenziare. Imperdibile.

Nessun commento: