Skirl
Che il batterista Devin Gray abbia già rivelato tutte
le sue doti di strumentista e di scrittura, di un jazz fortemente imparentato con
la contemporaneità, è cosa oramai assodata vista la pregevole fattura della sua
opera prima, Dirigo Rataplan, di cui potete leggere qui la
recensione. Tre i musicisti a coadiuvarlo in quell'incisione: Dave Ballou alla
tromba, Ellery Eskelin al sax e Michael Formanek al contrabbasso, sostituiti dalla
pianista Kris Davis, dal contrabbassista Chris Tordini e dal sassofonista e clarinettista Chris Speed in
questo nuovo e avventuroso percorso che si traduce in un concatenato fluire di
interazioni soniche e ritmiche racchiuse in otto composizioni originali firmate
da Gray. Dopo i due episodi iniziali “City Nothing City” e “In the Cut” fortemente
impregnate di free bop arriva l’intensa e magmatica “Notester” un mosaico sonoro,
in continuo crescendo fra scrittura e improvvisazione, costruito, passo dopo
passo, con il paritario contributo di ognuno dei quattro. Gray e soci esprimono
poi un ambient cameristico, nella prima parte dell’intrigante “Jungle for
Design” scritta per l’illustratrice Hannan Shaw, che si sviluppa nella sua
seconda parte in pieno climax jazzistico. L’ascolto procede con l’incalzante “Transatlantic
Transition” impinguata costantemente di urgenza
espressiva, che solo nel finale concede una pausa con le danzanti note del
pianoforte della Davis, mentre è la title track scritta per il grande Tadd
Dameron a far riemerge umori bebop velati in qualche passaggio di hard. Album
di grande fascino e coinvolgimento, questo secondo di Gray, proiettato su orizzonti innovativi e contaminanti, che si ascolta e
riascolta senza mai deludere, sorprendendo di volta in volta per l’intensità
delle sue trame musicali. Il batterista conferma le sue enormi doti di
scrittura e di strumentista, di cui scrivevo prima, il suo drumming è
incessante e appropriato in ogni condizione e i musicisti che lo affiancano,
come risaputo, sono tra il meglio che la scena d’avanguardia newyorkese possa
offrire. La Devis e Speed appaiono straordinariamente ispirati e il
contrabbasso di Tordini si mostra vigoroso e dinamico. In definitiva questo è
un cd fortemente consigliato.
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