di Giuseppe Mavilla
28 aprile 2018
Questa volta è stato una sorta di doppio
concerto, quello svoltasi al Torresino di Padova il 28 aprile scorso, un'altra
tappa della rassegna che ogni anno Veniero Rizzardi, Stefano Merighi e
Nicola Negri curano per il Centro D'Arte degli studenti dell' Università di
Padova. Rassegne che raccolgono puntualmente fior di consensi, sempre
strameritati, perché ogni anno nelle consuete location che ospitano i concerti,
Sala dei Giganti di Liviano e Teatro Torresino, arrivano musicisti esponenti di
quell'area più avant e più stimolante del jazz contemporaneo.
Lo scorso sabato 28 aprile ad aprire la
serata è stato il quartetto The Sync, ensemble franco-americano che unisce due
musiciste transalpine, la pianista Eve Risser e la flautista Sylvaine Hèlary,
con due musicisti di Chicago: il violoncellista Fred Lonberg-Holm e il
batterista Mike Reed. Trame musicali intense, piani sonori variegati in un
ambient assolutamente libero. Una urgenza espressiva che ha generato
tensioni, con la Hèlary che ha dato l'impressione di condurre il gioco
attraverso l'ampia gamma di fiati e di acrobazie vocali, mentre la Risser ha
riservato un ruolo percussivo al suo pianoforte, aggiungendo ritmo alle
elettriche e a volte laceranti violoncellate di Lomberg-Holm e all'incessante
drumming di Reed. Una performance che ha impegnato non solo chi stava sul palco
ma anche chi ha ascoltato giù in platea, riservando anche episodi cameristici
in alternanza a torrenziali incursioni free. Una proposta che ha generato
dialettica non solo durante la performance fra i musicisti, ma anche nel dopo
concerto fra i presenti. In definitiva la proposta del quartetto The Sync si è
rivelata ricercata e intrigante, perché accomuna due coppie di musicisti
provenienti da due culture musicali diverse e la sintesi che ne deriva risulta
densa di creatività e libertà.
A seguire il trio della pianista Sylvie
Courvoisier che ha presentato il suo recente progetto D'Agala di
cui vi ho già raccontato nel precedente post attraverso la recensione del
relativo album. Qui, di conseguenza, mi limiterò a raccontarvi di un concerto
che ha visto in scena, accanto alla Courvoisier, una sezione ritmica di enorme
prestigio, formata dal contrabbassista Drew Gress e dal batterista Kenny
Wollesen. Due musicisti in perfetta sinergia con la pianista svizzera,
uno spettacolo nello spettacolo ammirarne le gesta artistiche nei soli di cui
entrambi sono stati protagonisti. Sono stati proposti buona parte dei brani
presenti nell'album e si è ammirata una pianista il cui approccio al pianoforte
ha rivelato diverse sfaccettature: da quella classica a quella più infinitamente avant
che la porta ad agire anche all'interno del corpo dello strumento e si è
apprezzato l'ampio spazio dedicato all'improvvisazione incastonata con
schematica precisione nella struttura dei brani.
Grande coinvolgimento del pubblico, i
cui insistenti applausi hanno richiamato in scena il trio, per un'altra serata trascorsa
a Padova da non dimenticare, tra gli amici del Centro D'Arte e questi
straordinari musicisti.
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