Sylvie Courvoisier Trio
Se si va a leggere la biografia della pianista svizzera Sylvie Courvoisier si scopre con quali musicisti si è trovata a suonare (John Zorn, Mark Feldman, Mary Halvorson, Ingrid Laubrock, Tim Berne, Joey Baron, Joëlle Léandre,Butch Morris, Evan Parker, Nate Wooley, Tomazs Stanko, Susie Ibarra, Wadada Leo Smith) solo per citarne alcuni e quanti album ha inciso (25 da leader e altrettanti come co-leadert) e allora ci si rende conto di quale sia la statura artistica della musicista nata a Losanna ma dal 1998 cittadina di Brooklyn.
Tutto ciò per introdurvi nella sfera artistica della Courvoisier che ha inciso questo album in trio con Drew Gress al contrabbasso e Kenny Wollesen alla batteria.
Una serie di brani, nove in tutto, ognuno dei quali dedicati ad
altrettanti personaggi, a partire dall'iniziale “Imprint Double” dedicata al
padre Antoine, percussiva, dirompente, con pause minimalistiche
che accennano delicate riflessioni liriche. Brano variegato con aperture
pianistiche di ampio respiro che da già l'idea di una musicista che abbraccia, sia nella composizione che nell'interpretazione, vari ambiti come quello del
jazz più libero, infatti troviamo “E'clats For Ornette” dedicata ad Ornette
Coleman, con i tratti urgenti e free tipici del musicista a cui è ispirata. Ci
sono poi elementi del mondo classico e del jazz più avanzato così ben affiancati in
“Simone” dedicata alla francese Simon Veil; c'è tristezza e introspezione nella
title track, intrisa di minimalismo e dedicata alla pianista Geri Allen,
scomparsa nel giugno del 2017. A seguire ancora un omaggio ad una pianista, la
conterranea Irène Schweizer, paladina di grandi incursioni in ambito free qui
peraltro rappresentate magnificamente, rese vivide e pulsanti da una sezione
ritmica, la coppia Gress-Wollesen, veramente esemplare.
Si chiude con la celebrazione di un altro musicista scomparso, il
chitarrista John Abercrombie, con “South Side Rules” introdotta dal binomio
ritmico e illuminata, di seguito, dal pianismo intenso e cangiante della
Courvoisier.
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