Terre
sommerse
Con un
chiaro e voluto riferimento a personaggi come Giuseppe Di Vittorio e Rocco
Scotellaro il sassofonista Pasquale Innarella ha scelto di imprimere a questa sua produzione live, registrata il 15,
16 e 17 marzo 2012 al Riunione di
Condominio Music Club di Roma, una impronta strettamente legata alla realtà
contadina ovvero agli Uomini di terre
come il titolo dello stesso cd e alle lotte che questa categoria nel corso degli anni ha
sostenuto. Con lui sono: Francesco Lo Cascio,vibrafono e percussioni, Pino
Sallusti, contrabbasso e Roberto Altamura, batteria, in una serata vissuta con
la forza delle idee e con la musica nell’anima. E’ questo ciò che traspare da
una performance intensa e coinvolgente senza pause e cedimenti di sorta giocata
ad un ritmo serrato, spezzato solo per dare spazio a qualche ballata come
accade nel rifacimento di un brano di Vinicio Capossela, “Non è l’amore che va
via” e nella ripresa della famosa “Malayka” firmata da Fadhili William. Tutto
il resto è jazz di alto livello, spesso intriso di blues come nella conclusiva
“Blued”, fra temi dall’ampio respiro e di facile assimilazione e una
straripante attività improvvisativa che nel complesso denotano le gradi doti
stilistiche e le pregevoli intuizioni
che da sempre hanno contraddistinto Innarella qui affiancato dal magico
cromatismo del vibrafono di Lo Cascio e da una sezione ritmica che sposa in
pieno gli umori del leader. Il sassofonista irrompe sul pentagramma con
un’energia dirompente e quando decide di andare oltre lo fa con la voglia di
uscire dagli standard più canonici ricercando sonorità anche abrasive o
distorte sempre fortemente imbevute di quel pathos che non manca mai di
dispensare con le sue note. Basta ascoltare l’iniziale “L’Uomo delle Terre” o
la successiva “Flowers for Rocco Scotellaro” dedicata al grande scrittore per
rendersi conto quanto il sassofonista sia stato ispirato da questo personaggio
e quanto viva queste ispirazioni nell’ambito della performance. Grande musica e
grandi vibrazioni, fruibili su cd, anche questa volta grazie all’impegno dell’etichetta Terre
Sommerse della cui collana Jèi questo
cd fa parte senza dimenticare il prezioso libretto di cui è corredata la
confezione e dove sono riportati tra gli altri scritti di Giuseppe di Vittorio e Placido
Rizzotto.
5 commenti:
si chiama INNARELLA non IANNARELLA ignoranti
é piú ignorante chi lascia un commento offendendo e non firmandosi di chi per svista sbaglia a trascrivere un cognome.
Ecco appena arrivato a casa ho provveduto a rettificare ciò che mi aveva fatto notare un anonimo che per questa svista mi ha bollato come ignorante. Era una lettera "a" in più, mi scusa con lo stesso Innarella e con tutti quelli che hanno letto.
la svista ripetuta 3 volte: ma fai ridere, torna a scrivere di vegetali.
noto che hai anche il dono della perseveranza ed io ai tuoi livelli non scendo per continuare a polemizzare. Saranno i lettori a giudicare.
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