Vijay Iyer / Wadada Leo Smith
Ecm
Ancora
un incontro a due per il trombettista Wadada Leo Smith dopo le sontuose opere
in ensemble più ampi negli ultimi anni. In questo nuovo album che vede il suo
ritorno alla Ecm troviamo al suo fianco il
pianista Vijay Iyer entrambi alle prese con un’ opera che celebra un’artista
indiana il cui nome è Nasreen Mohamedi. A lei è infatti dedicata una suite in
sette movimenti che occupa quasi l’intero album con un brano di Leo Smith che
la precede e uno Iyer che gli si accoda. Una performance intensa e vissuta in
ogni piccola porzione per due musicisti che appartengono a due generazioni
diverse eppure risultano essere fortemente ammirati l’uno dell’altro. Ricordo
che Iyer ha fatto parte del Golden Quartet che ha accompagnato per molto tempo
Leo Smith, due musicisti comunque fra i più interessanti oggi sulla scena del
jazz internazionale. Dopo l’iniziale “Passage” una sorta di rilassata e
meditativa introduzione all’ascolto dell’album,
è la tromba di Leo Smith a squarciare l’ambient rarefatto dell’intro di
“All Becomes Alive” condizionato solo dal loop di un’elettronica di cui si
prende cura Iyer. Nel resto del brano ci si imbatte sull’ostinata nota di basso
che accompagna prima i preziosi fraseggi al pianoforte del pianista indiano e
poi il dialogo fitto fra quest’ultimo e Leo Smith. Tensioni free costellano “Labyrints” traccia
n.4 e un dialogo tra minimalismo e suoni asettici straripa da “Uncut Emeralds”.
A chiudere ci pensa “Notes on Water” brano extra suite firmato dal pianista,
che sembra proiettarci verso spazi ancestrali. Un’opera questa della coppia Leo
Smith / Iyer straordinariamente affascinante e inesauribile fonte emotiva. Indispensabile.
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