Hyper + Amir ElSaffar
nusica.org
Nuovo
progetto per tre dei più rappresentativi musicisti che orbitano attorno
all’etichetta nusica .org. Sono il sassofonista Nicola Fazzini, lo specialista
di chitarra basso, acustica, Alessandro Fedrigo, vera anima dell’etichetta, è
lui che l’ha pensata e creata e il batterista Luca Colussi. Si chiama Saadif ,ovvero, incontro e segna la loro collaborazione con il trombettista iracheno, nato a Chicago ma
oggi cittadino newyorkese, Amir ElSaffar, di cui vi ho raccontato a proposito
del suo album Alchemy, potete
leggerne la recensione qui. Una collaborazione che affianca la matrice jazz
europea, fatta di ricercate strutture compositive, da sempre insite nelle
produzioni dei tre musicisti italiani, con la musica araba-africaneggiante di
ElSaffar. Il risultato è una selezione di pregevoli brani, sei per
l’esattezza, che si apre con“Mono Esa Tono” una ben riuscita coniugazione di passato e
presente, di tradizione e contemporaneità. Poi arrivano le orientaleggianti esternazioni
vocali di ElSaffar, nell’intro di “Kosh Reng”, quasi una nenia rituale araba che
precede l’arrivo di un flusso ritmico ostinato ed ipnotico, splendidamente
scandito dalla coppia Fedrigo-Colussi a supporto degli interventi ai fiati del
binomio Fazzini-ElSaffar che opera in perfetta simbiosi. Ricca di simili
effusioni sonore è anche “13th of November” diversa strutturalmente ma
officiante, armonicamente, l’universo arabo. Tra ritmi velatamente funky e
inflessioni post-bop si snodano “Hyper Steps” e “Futuritmi” già incisa in una
precedente produzione dall’XY Quartet di cui fanno parte i tre musicisti veneti;
mentre “Human Tragedy” in chiusura dell’album sembra avvicinare il suono
dell’ensemble verso ambiti più mediterranei. Un’opera, questa numero nove di
nusica.org, perfettamente riuscita nel suo intento di celebrare musicalmente l’incontro
oriente e occidente. Un magnifico esempio di sintesi tra modern jazz ed
elementi propri della cultura musicale
araba come il maqâm, che il trombettista iracheno ha già metabolizzato nel suo
layout espressivo.
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