Peter A. Schmid
Creative Works
Classe
’56, svizzero di nascita e residenza, ha trascorsi importanti con musicisti
come Evan Parker, Pierre Favre, Barry Guy. E’ il sassofonista e clarinettista
svizzero Peter A.Schmid, infatuato di free e degli umori della windy-city a tal
punto che pianificando una pausa nella sua attività professionale di medico è
volato a Chicago il 31 agosto del 2014 e, arrivato a destinazione, si è chiuso
per un giorno allo Strobe Recording registrando nell’arco di 24 ore questo album
ora edito dalla Creative Works. Ventiquattro tracce tra frammenti sonori e
brani veri e propri, a differenziali la durata in termini di tempo, alcuni
infatti non superano il minuto, in cui il nostro (clarinetto basso e
contrabbasso, sax baritono e sopranino) interagisce con le percussioni di
Michael Zerang; il clarinetto basso e il sax tenore di Keefe Jackson; il
clarinetto contralto di Wacław Zimpel; le percussioni di Frank Rosaly; il
contrabbasso di Albert Wildman; la cornetta di Josh Berman e il trombone di di
Nick Broste. Un ventaglio di combinazioni variegate riassumibili in quindici
duetti e nove trii, una tendenza chiara verso un ambito dì espressività
improvvisata, prevalentemente fatta di sonorità cupe e fragori percussivi.
Composizioni che prendono vita istantaneamente alle loro esecuzioni, climi
nervosi, timbriche spesso estremizzate, fraseggi imprevedibilmente swinganti
quando a confrontarsi sono strumenti a fiato e umori cameristici, il tutto a
corredo di una produzione certamente di rilievo e, in assoluto, da ascoltare.
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