Ingrid Laubrock
Intakt
La sassofonista Ingrid Laubrock, di origini germaniche ma dal 2000 cittadina di Brooklyn, viaggia tra le pagine del suo taccuino dei sogni di questi ultimi dieci anni e compone le partiture per questa singolare opera di cinque brani. Scritti inizialmente per un piccolo gruppo formato, oltre che dalla stessa sassofonista, anche da Cory Smythe, piano, Sam Pluta, electronics, e da altri tre musicisti ospiti che intervengono in momenti diversi: Adam Matlock, accordion; Josh Modney, violino; Zeena Parkins: Electric harp.
Il primo cd, inciso con l'orchestra di diciotto elementi di ance, archi e ottoni, vede il gruppo base orientarsi già dall'iniziale “Dream Twice” verso un ritmo jazz denso di frenesia e urgenza espressiva, con l'orchestra che appare e scompare sulla scena lanciando i suoi strali sonori a rinforzo del fronte esecutivo. In “Drilling” c'è una presenza e un'influenza fondamentale dell'Eos Chamber Orchestra come piano sonoro che lievita fino a definire una dialettica più vicina alla classica contemporanea e che nella seconda parte del brano si trasforma in sperimentale, con la Laubrock che si porta in primo piano ad intrecciare un dialogo con l'orchestra pronta a definire l'espressività dell'ensemble.
Il secondo cd propone in apertura un connubio di pianoforte jazz ed elettronica prima di delineare definitivamente “Snorkel Cows” come brano di chiaro stampo freejazz. Prettamente sperimentale, a seguire, anche l'intro di “Drilling” con solo di fisarmonica, passando poi per la rarefatta e drammatica “I Never Liked That Guy” fino ad incrociare in chiusura il ritmo lento e ostinato di Twice Dreamt, tra suoni acustici ed elettronica distorta.
Album da ascoltare e riascoltare, magari ad alto volume e con grande attenzione, Dreamt Twice, Twice Dreamt racchiude pagine di grande musica resa tale oltre che dalle eccezionali doti compositive della Laubrock, dall'incontro di una grande orchestra e di solisti di gran pregio.
Nessun commento:
Posta un commento