giovedì 19 novembre 2020

Dreamt Twice Twice Dreamt

Ingrid Laubrock

Intakt

La sassofonista Ingrid Laubrock, di origini germaniche ma dal 2000 cittadina di Brooklyn, viaggia tra le pagine del suo taccuino dei sogni di questi ultimi dieci anni e compone le partiture per questa singolare opera di cinque brani. Scritti inizialmente per un piccolo gruppo formato, oltre che dalla stessa sassofonista, anche da Cory Smythe, piano, Sam Pluta, electronics, e da altri tre musicisti ospiti che intervengono in momenti diversi: Adam Matlock, accordion; Josh Modney, violino; Zeena Parkins: Electric harp. 

Gli stessi cinque brani sono stati reinventati o per meglio dire, re-immaginati per una orchestra: la Eos Chamber Orchestra condotta da Susanne Blumenthal e per i solisti ad essa aggiunti: Sam Pluta, electronics; Cory Smythe, keyboard; Robert Landfermann, double bass; Tom Rainey, drums; Ingrid Laubrock, saxophones. Ne deriva un doppio album con dieci brani di grande musica che oscilla tra un freejazz in qualche modo controllato e direzionato e la musica classica contemporanea. Sono partiture atte a rappresentare situazioni e scenari a volte paradossali, altre volte tragici, spesso travagliati. Di fatto i brani rimettono in gioco, attraverso suoni, ritmi, contrasti dinamici e veri e propri conflitti armonici, questi scenari. Nell'alternare scrittura e improvvisazione l'album è un mosaico variegato di grande impatto sonoro e dinamico.

Il primo cd, inciso con l'orchestra di diciotto elementi di ance, archi e ottoni, vede il gruppo base orientarsi già dall'iniziale “Dream Twice” verso un ritmo jazz denso di frenesia e urgenza espressiva, con l'orchestra che appare e scompare sulla scena lanciando i suoi strali sonori a rinforzo del fronte esecutivo. In “Drilling” c'è una presenza e un'influenza fondamentale dell'Eos Chamber Orchestra come piano sonoro che lievita fino a definire una dialettica più vicina alla classica contemporanea e che nella seconda parte del brano si trasforma in sperimentale, con la Laubrock che si porta in primo piano ad intrecciare un dialogo con l'orchestra pronta a definire l'espressività dell'ensemble. 

Il secondo cd propone in apertura un connubio di pianoforte jazz ed elettronica prima di delineare definitivamente “Snorkel Cows” come brano di chiaro stampo freejazz. Prettamente sperimentale, a seguire, anche l'intro di “Drilling” con solo di fisarmonica, passando poi per la rarefatta e drammatica “I Never Liked That Guy” fino ad incrociare in chiusura il ritmo lento e ostinato di Twice Dreamt, tra suoni acustici ed elettronica distorta. 

Album da ascoltare e riascoltare, magari ad alto volume e con grande attenzione, Dreamt Twice, Twice Dreamt racchiude pagine di grande musica resa tale oltre che dalle eccezionali doti compositive della Laubrock, dall'incontro di una grande orchestra e di solisti di gran pregio.

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