mercoledì 22 maggio 2024

3 + 3

Tomeka Reid Quartet

Cuneiform 

di Giuseppe Mavilla

Non è consueto, in ambito jazzistico, imbattersi in un ensemble che abbia fra i suoi componenti   una violoncellista, tuttavia non mancano esempi di come lo strumento violoncello possa essere ben utilizzato in quell’ambito. Se dovessi citare una  violoncellista conosciuta e apprezzata, in quelli che sono i nuovi e più avanzati percorsi del jazz contemporaneo e che ha lavorato negli ultimi anni per diffondere l’inserimento del violoncello in questi contesti, dovrei necessariamente parlarvi di Tomeka Reid che  ha di recente pubblicato un nuovo album: 3 + 3.  

Nata a Chicago è cresciuta respirando i suoni creativi dell’ AACM, ha vissuto vari anni a New York e ha debuttato nel 2002 nell’album Africa Rising della flautista Nicole Mitchell. E’ leader di un quartetto che comprende Mary Halvorson alla chitarra, Tomas Fujiwara alla batteria e Jason Roebke al contrabbasso  con i  quali ha inciso un omonimo album nel 2015, Old New nel 2019 e questo 3 + 3 di cui vi racconto in questa recensione. 3 + 3  contiene solo tre brani, tutti di notevole durata (rispettivamente16.23; 8.38; 15.15) e che può essere considerato anche come un unico set. 

Il layout espressivo del quartetto oscilla tra improvvisazione e composizione, le quattro individualità che lo compongono   sono tutte di prim’ordine: della Reid vi ho già detto, per quanto riguarda la sezione ritmica basta rendersi conto che è assortita al meglio con   l’estro di Fujiwara e le doti tecniche di Roebke, stilisticamente perfette. Relativamente alla Halvorson è risaputo che in qualunque contesto si trovi ad operare  continua a dimostrare che la sua reinvenzione, del suono e del ruolo della chitarra nel jazz, non è stato un episodio isolato.

3 + 3 si apre con il brano “Exploring Outward - Funambulist Fever”  il quartetto esordisce con una breve e rarefatta  improvvisazione totale che da lì a poco darà vita alle armonie del tema iniziale. Il violoncello affianca il vibrato della chitarra e si instaura un esclusivo dialogo, a seguire il brano si apre e la dialettica sonora prende forma. Si susseguono i soli di violoncello, chitarra, contrabbasso e batteria, nel più classico degli schemi jazz ai quali seguirà la ripresa del tema. 

La seconda traccia “Sauntering With Mr. Brown” dispiega un ostinato pizzicato del violoncello al ritmo di un tango cadenzato, al quale si uniranno presto gli altri ed anche qui saranno i soli, questa volta   di violoncello, contrabbasso e chitarra, a dare sviluppo al brano. Si chiude con “Turning Inward - Sometimes You Just Have To Run With It” che regalerà un piccolo accenno di tecniche estese, nell’intro di improvvisazione totale, prima che il flusso sonoro possa prendere forma ed il violoncello emanare una melodia struggente contrappuntata dal vibrato della chitarra e dalle fluorescenze della batteria.Tutto questo  nell'attesa che anche questo brano si apra per far posto ad un solo scoppiettante di Fuijwara e poi  ad un riff   fra violoncello, chitarra e un zig-zagante contrabbasso, essenza pura di world music. 

Il Tomeka Reid Quartet è ormai un'entità consolidata, con 3 + 3 realizza un album con brani dalla struttura articolata e con spazi improvvisativi variegati. E' un'opera da ascoltare e riascoltare per carpirne ogni singola sfaccettatura. Fra i migliori album, fin qui pubblicati, in questo 2024.

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