venerdì 17 maggio 2024

Duologues 1 Turning Point

Ivo Perelman Tom Rainey

Ibeji


 di Giuseppe Mavilla

E’ sempre più prolifico il sassofonista Ivo Perelman, questi ultimi mesi, da gennaio a maggio, sono stati un continuo fiorire di sue nuove incisioni: Truth Seeker con il contrabbassista Mark Helias e il batterista Tom Rainey; Water Music dove al trio di prima si aggiunge Matthew Shipp al pianoforte; Magical Incantation in duo con Matthew Shipp e per non dimenticare, perché ogni opera di Perelman non va mai liquidata con superficialità, Embracing the Unknown, anche questo in quartetto ma con Chad Fowler, Reggie Workman e Andrew Cyrille.

Solo un musicista straordinariamente ispirato può sostenere una così ricca attività di incisioni discografiche. Perelman è fortemente stimolato artisticamente da  incontri con musicisti che come lui amano l’improvvisazione estemporanea, dialoghi che nascono in modo spontaneo negli studi  di incisione o in performance  live e che celebrano l’essenza primaria della musica afroamericana ovvero l’improvvisazione libera. Ne è un esempio questo Duologues 1 Turning Point inciso per la Ibeji, etichetta discografica dello stesso  Perelman, in duo con uno dei batteristi più tecnicamente dotati e più  interessati a percorsi alternativi inediti ed esclusivi, quale è Tom Rainey. Di lui ho scritto su questo blog a proposito dell’uscita nel 2014 di un album a suo nome chiamato Obbligato di cui potete leggere la recensione qui

Ma torniamo al duo Perlman-Rainey che mostra già dalla “Track 01” (le tracce   sono sette tutte denominate con il numero di traccia) di aver trovato la sinergia giusta per esprimersi al meglio. Perelman è estremamente a suo agio in questo contesto e Rainey lo affianca con un drumming sottile ed incisivo guadagnandosi subito un solo di gran pregio. Nella “Track 02” il sax di Perelman è fluttuante, traccia curve e rettilinei lirici sopra la delicata sintesi percussiva di Rainey, poi il livello dell’interplay, fra i due, lievita, si fa fitto, Perelman straripa e tutta la performance si fa ritmicamente sostenuta.

Solo di sax nell’intro della “Track 03” splendido il verbo sonoro, mentre nella “Track n.04” sax brioso, ritmica pulsante, urgenza espressiva e si va verso un breve interludio poco dopo la metà del brano. La Track 05" ci restituisce un sax impinguato di soul e una ritmica in qualche passaggio ricca di umori latini. Le ultime due tracce evidenziano una performance ricca di interplay (traccia n.6) e una ritmica fluida ma discreta (traccia n.7) nel supportare un sax dal suono intenso ed magnificamente espressivo, una vocalità spiazzante quella dello strumento di Perelman che il drumming di Rainey sembra celebrare. Finale con un solo di sax che dispiega un lancinante fraseggio sugli altissimi. 

Si chiude, in totale apoteosi, un’esperienza di grande impatto improvvisativo che dà l’esatta dimensione del prestigio della coppia Perelman-Rainey.

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