Playscape
E’ il 1° febbraio 2013 quando il contrabbassista Mario Pavone riunisce il
suo trio con Craig Taborn al pianoforte e Gerard Cleaver alla batteria.
L’appuntamento si consuma al Cornelia Street Cafe di New York e da quella session ecco il relativo cd, che in questi giorni ascolto
frequentemente dal mio player di casa o dal mio dispositivo mobile. Produzione
superlativa che celebra la vitalità e la profonda connessione che i tre
musicisti operano con metodiche e
dinamiche ritmiche propriamente afroamericane.
Ci si trova in qualche modo di fronte a dei puristi del verbo jazz che danno vita ad una performance vissuta con
intensa partecipazione da tutto il combo. Arc Trio traccia, nei fatti, solchi e
percorsi molti vicini a quelli di musicisti come Andrew Hill, a cui
verosimilmente è dedicato il brano d’apertura, e Paul Bley, come riportano le note di copertina. L’ascolto mette in evidenza le grandi doti del
leader avvinghiato al suo contrabbasso in un esercizio esecutivo denso di ritmo
e sfumature sottilmente liriche che, per
quanto cupe ed essenziali, affascinano perché debordanti di un’essenza
primordiale e definitivamente jazz. Protagonisti
quanto lui sono anche Taborn e Cleaver, oramai approdati nell’olimpo dei grandi
del jazz contemporaneo, con il pianista intento a cesellare ragnatele di note fittissime
con frequenti variazioni ritmiche,
spesso in forma di contrappunto altre volte esposte con fraseggi impeccabili. E
che dire di Cleaver, drummer di gran pregio, accorto e sensibile ad ogni
metamorfosi ritmica, istrionico e mai debordante, sobrio ma attinente in ogni
contesto. I temi sono brevi ed accennati all’inizio e alla fine di ogni brano, ma all’interno la performance si fa straordinariamente
coinvolgente, pervasa da un costante
interplay e i tre musicisti si riservano ampi spazi per l’improvvisazione e per i solo. Un’opera
assolutamente essenziale per apprezzare gli elementi costitutivi
dell’espressività jazz che Pavone e soci impinguano di esclusiva modernità.
Ascolta i sampler qui
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