nusica.org
C'è
una realtá singolare nell'universo delle etichette discografiche italiane: è nusica.org, ha
sede a Treviso in Veneto ed è nata da un'idea di Alessandro Fedrigo. Chi
frequenta con assiduità questo blog conosce giá le tre produzioni pubblicate da
nusica.org ma
sopratutto conosce modi e metodi di diffusione delle relative realizzazioni
discografiche. È tutto disponibile in rete sul sito dell'etichetta, in formato
compresso, nella fattispecie in mp3, corredato dalle relative partiture e tutto
quanto è scaricabile a costo zero. Inoltre per chi come me non preferisce la
musica liquida, prima o poi ve ne darò ampie motivazioni, è possibile
acquistare il relativo cd che viene stampato in tiratura limitata con ogni
copia numerata. Fin qui ciò che riguarda l'etichetta in generale mentre
relativamente alle produzioni va detto che con quest'ultima, di cui vado a
occuparmi si arriva a quota quattro, sono infatti già edite Solitario di
Alessandro Fedrigo; Secondo Gradino del Quartetto Terrestre; Idea F del Fazzini Fedrigo XY Quartet. Potete leggerne la
recensione su questo blog cliccando sul relativo autore. Live in Brno, registrato
nell'inverno 2012 in Cecoslovacchia, vede affiancati due contrabbassisti dal
layout espressivo diverso l'uno dall'altro: Fedrigo,vera anima di nusica.org fine
compositore, utilizza una chitarra basso, acustica fretless, quindi senza
tasti, di cui è acuto cultore, effetti e vocals mentre Gallo, tra i fondatori
del collettivo El Gallo Rojo, alterna basso elettrico ed acustico, effetti, flauto, oggetti
e giocattoli vari. Entrambi vantano un
curriculum di prestigiose collaborazioni e nutrono una comune vena sperimentale
sulla quale si ritrovano magnificamente in sintonia malgrado non hanno mai
suonato insieme prima di questo live. Inoltre i sue sono accomunati dalla
voglia di innovare il rapporto con i propri strumenti, di scoprire ogni
possibile sfaccettatura sonora, contaminandone, se risulta utile alla causa, le
timbriche attraverso apparecchiature elettroniche. Vogliono insomma scoprire il
confine tra suono e rumore e come possano rappresentare insieme una realtà
sempre più informatizzata, sempre più dipendente dalla tecnologia, sempre più attaccata da
rumori urbani, a volte ossessivi, che sembrano voler soffocare la vocalità
naturale dell'essere vivente. Ed è così che le tredici tracce contenute nel cd,
alcune delle quali vere e proprie composizioni scritte, altre libere
improvvisazioni, tutte originali e tutte firmate dal binomio protagonista,
risultano essere un campionario di idee esclusive, di interazioni, in alcuni
casi apparentemente spurie o azzardate che invece si rivelano, nei successivi
ascolti, intriganti pur se per qualcuno discutibili. Non mancano episodi di
natura più lecitamente normale, ma non certo di routine, come “Saturn” dalla
struttura ostinata con un interplay fortemente intimo fra i due musicisti o
brani dall'ambient sottilmente minimalista, con un incedere sghembo come accade
in “Ukolébavka Chrestýš”. E poi il passo lento e claudicante di “Malo Mesto” o “Blues
Pro Sebe” il blues che ricorda le atmosfere nebbiose di alcuni album di Tom
Waits. Percorsi sonori che si alternano a porzioni abrasive dirompenti, vedi
“Opice Na Rameni” o “Prekryti” rumorosa e tecno e “Dávno” dove un campionario
di rumori elettronici copre il bisbigliare umano, chissà, forse per testimoniare
come la tecnologia sta imbavagliando la comunicazione sociale tra le persone.
Questi alcuni aspetti sicuramente importanti e da sottolineare, marcatamente,
di un lavoro coraggioso che premia la costanza audace di due musicisti decisi
ad affermare l’idea comune di un’ avanguardia non avulsa dalla realtà.
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