Erb / Baker
Veto
Questa volta il sassofonista e clarinettista svizzero
Christoph Erb è in duo con il pianista chicagoiano Jim Baker. I lettori di
questo blog avranno imparato a conoscere Erb perché in questo ultimo mese di
attività ho recensito ben due incisioni a nome del sassofonista europeo che
incide a Chicago e poi pubblica i cd attraverso l’etichetta svizzera
Veto-Records. Si tratta di Duope dove
il nostro è in compagnia di Keefe Jackson, Fred Lonberg Holm e
Tomaka Reid (leggete qui la recensione) e di Feel Beetrr (qui trovate la recensione) firmata dal Bererberg Trio che include oltre ad Erb, Josh Berman e
il già citato Fred Lonberg Holm. Anche questa incisione con Baker è
contraddistinta da una intensità di base che è sempre presente nell’espressività
del musicista svizzero, che non risparmia energie per lanciarsi in un gioco
debordante di fraseggi liberi qui contrappuntati ed evidenziati da un pianismo
ricco di note in cascata, nell’ambito di un dialogo che non si interrompe in
nessuna delle cinque composizioni contenute in questo cd. L’apertura come negli
altri casi è fulminante, “Moty’l” è un gioco di fughe e ricorse, i due sembrano
sfidarsi in un gioco improvvisativo senza tregua o pause. Il climax così
nervoso però non permane per tutto l’ambito del cd perché già a partire dalla
terza traccia “Kupu-Kupu” il dialogo si fa più sottile, a tratti più
affievolito, con inaspettate parentesi anche lievemente liriche. Un dialogo che
si trasmuta in qualcosa di più intimo e cameristico soprattutto quando Erb
imbocca il clarinetto basso come in “Gwilwileth”. Anche in questo contesto lo
svizzero evidenzia tutte le prerogative di musicista votato al libero incedere
in una piattaforma jazzistica d’avanguardia.
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