Helikonia
Prende nome da Jackson Pollock, pittore tra i
più rappresentativi dell’action paiting, l'ensemble autore di questo cd. Con lo
stesso nome i tre componenti - ovvero Marco Testoni, caisa drum, pianoforte,
percussioni; Nicola Alesini, sax soprano, live electronics; Max Di Loreto,
batteria e percussioni - hanno inciso un primo cd ispirandosi all’arte del
pittore americano. Il gruppo opera sul filone esclusivo dell’art-jazz, con una
grande attenzione all’arte visuale, i loro concerti sono corredati di video e
il loro linguaggio musicale unisce la creatività della musica afroamericana a
quella di altre arti. Per questa seconda loro produzione il riferimento è l'opera Don Chisciotte della Mancia firmata dallo scrittore spagnolo
Miguel de Cervantes. Riferimento che si traduce, nel progetto Qiuxote,
nell’essersi ispirati, in sede di composizione, a temi che riguardano
problematiche sociali e rivendicazioni di diritti riferiti alla
contemporaneità. Il tutto attraverso un’espressività musicale che
nell’esplicare la liberta creativa del jazz incorpora elementi musicali che
sconfinano nella world music e combinano umori acustici e sonorità
elettroniche. Al centro del layout espressivo del gruppo, che nell’ambito del
cd si è avvalso della collaborazione di Cecilia Silveri al violino e Federico
Mosconi alle chitarre, c’è uno strumento straordinariamente affascinante come
il caisa drum di cui si prende cura Testoni, un segno distintivo non
indifferente ma determinante attraverso il quale il gruppo conia una propria,
singolare e ben definità identità. “Gulabi Gang”, prima traccia del cd irrompe
con un ritmo pulsante e il vociare tipico della banda rosa, traduzione
letterale del titolo del brano, ovvero gruppi di ragazze che negli stati più
poveri dell'India lottano per i propri diritti e per la propria libertà. La
title track, che segue, disegna una delicata armonia, introdotta dal pianoforte
di Testoni, subito intercettata dal sax di Alesini e dal violino della Silveri.
Tratti struggenti si susseguono con grande intensità prima di lasciar posto ad
un'esclusiva versione della coltraniana “After The Rain” densa di spiritualità
con un Alesini stratosferico che adagia i suoi fraseggi sull'interazione tra
caisa drum e percussioni con Di
Loreto che cesella con puntigliosa discrezione ogni frammento temporale mentre un loop
elettronico, in sottofondo, percorre l'intera durata del brano. E poi il minimalismo
sussurrato con grazia armonica e in forma ballad in “Julio et Carol” introdotta
dalla voce dello scrittore argentino Julio Cortazar; la ripresa di un
brano di Sun Ra “Angels and Demons at Play” che insieme al brano di Coltrane
sono le sole non originali e le uniche non firmate dal binomio Testoni-Alesini.
Ma il cd riserva ancora splendidi momenti, peraltro sempre più apprezzabili man
mano che si ripetono gli ascolti. E' il caso della ripresa in “The Blackout” del
tema originale della colonna sonora dell’omonimo
film, di cui
è autore lo stesso Testoni o dell'inaspettata citazione riservata alla
tradizione musicale sarda con “Su Ballittu”
prima della traccia di chiusura “L'isola” dal ritmo ostinato e dal
groove marcatamente
world,
registrata dal vivo durante l'edizione 2011 del Parma Jazz Frontiere. Questi solo alcuni degli episodi più
interessanti di una produzione di grande rilievo nell'ambito del jazz e della musica
contemporanea italiana che merita attenzione e che va ascoltata anche per i
profondi contenuti culturali e artistici che dimostrano come l'arte in genere e
nella fattispecie quella musicale, si esprima al meglio
se legata profondamente alla realtà. Ampio merito va quindi riconosciuto ad
Alesini, Testoni e Di Loreto per questa splendida produzione.
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