lunedì 17 agosto 2015

Random²

Nicola Fazzini – Minimum Sax

nusica.org




Il collettivo nusica.org ha dimostrato nel corso di questi anni di essere innanzitutto un insieme di musicisti prolifico e ricco di idee. Il tutto ha fin qui prodotto, compresa quest’ultima, ben otto produzioni musicali rilasciate sempre e comunque attraverso la filosofia principe di questa etichetta che è quella della condivisione in rete  a cui si aggiunge, come ho già scritto altre volte recensendo le precedenti produzioni, la possibilità dell’acquisto dei cd fisici che sono stampati in tiratura limitata e numerata. A chiunque fosse interessato ricordo che è possibile leggere le mie recensioni sulle precedenti incisioni inserendo  “nusica” nella casella di ricerca di questo blog. Questa ottava produzione è firmata esclusivamente dal sassofonista Nicola Fazzini, unico interprete al sax alto di un’opera singolare, sia nel suo concepimento che nella sua particolare fruizione. Fazzini ha scritto per questo cd ed incluso in esso  ben 46 composizioni o per meglio dire 46 frammenti sonori, se teniamo conto che solo poche di esse superano di una manciata di secondi il minuto di durata, raggruppate in dieci matrici differentemente  denominate. Fin qui sembrerebbe tutto normale se non fosse che ogni cd reca le 46 composizioni in un ordine diverso dall’altro e che le stesse composizioni possono essere ascoltate in streaming con un ordinamento variabile  soltanto attraverso il refresh della pagina web che li contiene e che potete visitare cliccando qui. Ma non è tutto perché anche l’ipotetico acquirente del cd ha la possibilità di intervenire, durante l’ascolto, nel relativo ordinamento dei brani, attivando sul proprio player la funzione random. E’ chiaro che tutto ciò rende questa produzione unica e sicuramente discutibile, ma la filosofia di nusica.org non teme confronti di sorta. Fazzini si muove nell’ambito di un universo jazzistico d’avanguardia e di ricerca e anche questa sua ultima fatica è densa di stimoli e intuizioni da approfondire e sviluppare.

domenica 16 agosto 2015

Rune

Earth Tongues

Neither/Nor


La Neither/Nor Records è un’etichetta discografica che ha sede a New York e che si presenta come dedita alla musica improvvisata e avventurosa. Finora sono state tre le produzioni edite, tra le quali c’è questo Rune del trio Earth Tongues formato dal trombettista Joe Moffett, dal tubista Dan Peck e dal percussionista Carlo Costa. Alla dotazione strumentale appena descritta si aggiunge un cassette player affidato a Peck, nelle quattro composizioni inserite nel cd. Un’opera certamente diversa dagli standard abituali del jazz contemporaneo che nasce nella New York dei fermenti innovativi, tra musicisti ossessionati dalla ricerca a tutti costi. Ed è così che ci si ritrova ad ascoltare un combo intento a rincorrere una relazione tra suoni di differente natura: rumori, note musicali, battiti di ritmi irregolari e frammenti di melodie. Come entrare in un tunnel sonoro, in puro ambient minimalista e viaggiare tra i meandri di un universo tecnologico e misterioso. Un’esperienza di grande fascino, quasi una scommessa con il pensiero normale di chi arriverebbe a definire inascoltabile questa produzione. E invece….. tutt’altro! perché Moffett, Peck e Costa captano e restituiscono qualcosa di esclusivo, certamente straniante ed imprevedibile. Un’audace scelta espressiva che merita grande attenzione.


domenica 9 agosto 2015

RelativE ResonancE

Devin Gray

Skirl

Che il batterista Devin Gray abbia già rivelato tutte le sue doti di strumentista e di scrittura, di un jazz fortemente imparentato con la contemporaneità, è cosa oramai assodata vista la pregevole fattura della sua opera prima, Dirigo Rataplan, di cui potete leggere qui la recensione. Tre i musicisti a coadiuvarlo in quell'incisione: Dave Ballou alla tromba, Ellery Eskelin al sax e Michael Formanek al contrabbasso, sostituiti dalla pianista Kris Davis, dal contrabbassista Chris Tordini e dal  sassofonista e clarinettista Chris Speed in questo nuovo e avventuroso percorso che si traduce in un concatenato fluire di interazioni soniche e ritmiche racchiuse in otto composizioni originali firmate da Gray. Dopo i due episodi iniziali “City Nothing City” e “In the Cut” fortemente impregnate di free bop arriva l’intensa e magmatica “Notester” un mosaico sonoro, in continuo crescendo fra scrittura e improvvisazione, costruito, passo dopo passo, con il paritario contributo di ognuno dei quattro. Gray e soci esprimono poi un ambient cameristico, nella prima parte dell’intrigante “Jungle for Design” scritta per l’illustratrice Hannan Shaw, che si sviluppa nella sua seconda parte in pieno climax jazzistico. L’ascolto procede con l’incalzante “Transatlantic Transition”  impinguata costantemente di urgenza espressiva, che solo nel finale concede una pausa con le danzanti note del pianoforte della Davis, mentre è la title track scritta per il grande Tadd Dameron a far riemerge umori bebop velati in qualche passaggio di hard. Album di grande fascino e coinvolgimento, questo secondo di Gray, proiettato su orizzonti innovativi e contaminanti, che si ascolta e riascolta senza mai deludere, sorprendendo di volta in volta per l’intensità delle sue trame musicali. Il batterista conferma le sue enormi doti di scrittura e di strumentista, di cui scrivevo prima, il suo drumming è incessante e appropriato in ogni condizione e i musicisti che lo affiancano, come risaputo, sono tra il meglio che la scena d’avanguardia newyorkese possa offrire. La Devis e Speed appaiono straordinariamente ispirati e il contrabbasso di Tordini si mostra vigoroso e dinamico. In definitiva questo è un cd fortemente consigliato.