sabato 21 giugno 2014

Holding It Down: The Veterans’ Dreams Project

Vijay Iyer & Mike Ladd

Pi


Come già vi avevo annunciato nell'ambito della recensione del cd Mutations, del pianista indiano Vijay Iyer, eccomi a raccontarvi di questo album che il nostro condivide con il produttore e operatore culturale, nonché rapper e poeta, Mike Ladd. Un progetto focalizzato su vicende che hanno riempito pagine di storia in questi ultimi anni, come le guerre in Iraq e in Afganistan. Ebbene, Ladd coadiuvato da Patricia McGregor, scrittrice e regista teatrale  ha incontrato alcuni suoi connazionali di colore, veterani di quelle guerre, intervistandoli e raccogliendo le impressioni di quelle esperienze che tradotte in linguaggio nudo e crudo si chiamano angosce, incubi e traumi, che i sopravvissuti si porteranno addosso per il resto della loro vita. Da questi incontri sono nati dei testi, a volte anche sottoforma di poesie, per le quali il pianista Iyer ha composto delle musiche. Il sodalizio fra quest'ultimo e Ladd non è nuovo ma risale al 2004 quando insieme realizzizzarono l’album In All Language al quale ha fatto seguito nel 2007 Still life With Commentator. Il primo si occupava del  dopo 11 settembre per la gente di colore negli aeroporti americani; il secondo sull'orgia di notizie che si succedono 24 ore su 24 quotidianamente. Questo, di cui sto scrivendo, che chiude una sorta di trilogia, è un album intenso, profondamente coinvolgente per le storie che propone, fortemente rievocative di fatti e riflessioni realmente vissuti. Le voci declamatorie sono quelle dello stesso Mike Ladd, di Maurice Decall, un poeta che ha servito le forze armate in Iraq, di Linn Hill, che ha militato nelle Forze Aeree americane per sei anni, compresi due anni di pilotaggio di droni sui cieli di Iraq e Afghanistan da una base situata a Las Vegas. E ancora per la parte musicale oltre a Iyer al pianoforte, al piano Rhodes e alle elettroniche, troviamo: Pamela Z alle voci e live processing; Guillermo E.Brown, voci ed effetti vocali; Liberty Ellman alle chitarre; Okkyung Lee al violoncello e Kassa Overall alla batteria. Diciassette gli episodi contenuti nel cd in cui voci, parole, suoni e ritmi incalzano l’ascoltatore in un variegato combinato di testi e musiche intriso di lancinanti recitativi, incursioni rap, umori hip hop, vorticosi crescendo armonico-vocali, sprazzi di modern jazz e ambient music. Risaltano in questo caleidoscopio sfaccettato ed eterogeneo le tragedie di queste guerre e i danni che hanno arrecato all’umanità. Dal punto di vista musicale si evidenzia ancora una volta l’irrefrenabile vena compositiva di Iyer, l'ampia visione dell’universo musicale contemporaneo e l' esclusiva sua  capacità di mescolare insieme espressività di varia estrazione culturale e temporale, sempre e comunque fortemente attuali.


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