mercoledì 29 gennaio 2014

Quixote

Pollock Project

Helikonia



Prende nome da Jackson Pollock, pittore tra i più rappresentativi dell’action paiting, l'ensemble autore di questo cd. Con lo stesso nome i tre componenti - ovvero Marco Testoni, caisa drum, pianoforte, percussioni; Nicola Alesini, sax soprano, live electronics; Max Di Loreto, batteria e percussioni - hanno inciso un primo cd ispirandosi all’arte del pittore americano. Il gruppo opera sul filone esclusivo dell’art-jazz, con una grande attenzione all’arte visuale, i loro concerti sono corredati di video e il loro linguaggio musicale unisce la creatività della musica afroamericana a quella di altre arti. Per questa seconda loro produzione il riferimento è l'opera Don Chisciotte della Mancia firmata dallo scrittore spagnolo Miguel de Cervantes. Riferimento che si traduce, nel progetto Qiuxote, nell’essersi ispirati, in sede di composizione, a temi che riguardano problematiche sociali e rivendicazioni di diritti riferiti alla contemporaneità. Il tutto attraverso un’espressività musicale che nell’esplicare la liberta creativa del jazz incorpora elementi musicali che sconfinano nella world music e combinano umori acustici e sonorità elettroniche. Al centro del layout espressivo del gruppo, che nell’ambito del cd si è avvalso della collaborazione di Cecilia Silveri al violino e Federico Mosconi alle chitarre, c’è uno strumento straordinariamente affascinante come il caisa drum di cui si prende cura Testoni, un segno distintivo non indifferente ma determinante attraverso il quale il gruppo conia una propria, singolare e ben definità identità. “Gulabi Gang”, prima traccia del cd irrompe con un ritmo pulsante e il vociare tipico della banda rosa, traduzione letterale del titolo del brano, ovvero gruppi di ragazze che negli stati più poveri dell'India lottano per i propri diritti e per la propria libertà. La title track, che segue, disegna una delicata armonia, introdotta dal pianoforte di Testoni, subito intercettata dal sax di Alesini e dal violino della Silveri. Tratti struggenti si susseguono con grande intensità prima di lasciar posto ad un'esclusiva versione della coltraniana “After The Rain” densa di spiritualità con un Alesini stratosferico che adagia i suoi fraseggi sull'interazione tra caisa drum e percussioni con Di Loreto che cesella con puntigliosa discrezione ogni frammento temporale mentre un loop elettronico, in sottofondo, percorre l'intera durata del brano. E poi il minimalismo sussurrato con grazia armonica e in forma ballad in “Julio et Carol” introdotta dalla voce dello scrittore argentino Julio Cortazar; la ripresa di un brano di Sun Ra “Angels and Demons at Play” che insieme al brano di Coltrane sono le sole non originali e le uniche non firmate dal binomio Testoni-Alesini. Ma il cd riserva ancora splendidi momenti, peraltro sempre più apprezzabili man mano che si ripetono gli ascolti. E' il caso della ripresa in “The Blackout” del tema originale della colonna sonora dell’omonimo film, di cui è autore lo stesso Testoni o dell'inaspettata citazione riservata alla tradizione musicale sarda con “Su Ballittu” prima della traccia di chiusura “L'isola” dal ritmo ostinato e dal groove marcatamente world, registrata dal vivo durante l'edizione 2011 del Parma Jazz Frontiere. Questi solo alcuni degli episodi più interessanti di una produzione di grande rilievo nell'ambito del jazz e della musica contemporanea italiana che merita attenzione e che va ascoltata anche per i profondi contenuti culturali e artistici che dimostrano come l'arte in genere e nella fattispecie quella musicale, si esprima al meglio se legata profondamente  alla realtà. Ampio merito va quindi riconosciuto ad Alesini, Testoni e Di Loreto per questa splendida produzione.


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