sabato 19 settembre 2020

Deep Resonance

Ivo Perelman / Arcado String Trio

Fundajci Sluchaj 


di 
 Giuseppe Mavilla

Chissà a quanti di voi è noto che l’estroso musicista brasiliano Ivo Perelman, oggi cittadino newyorkese, da bambino è stato uno studente di chitarra classica prima e di violoncello poi. Ad ascoltarlo dirompente e incontenibile al fianco del pianista Matthew Shipp, attraverso un’ampia discografia tutta improntata all’improvvisazione estemporanea, sembrerebbe impensabile. Eppure Perelman ha una sensibilità musicale così pronunciata da riuscire a realizzare album anche a fianco di musicisti di strumenti a corde, come è già peraltro avvenuto con gli album della serie Strings, certamente più votati al linguaggio classico.

Ed ecco allora il nostro riuscire a riunire insieme tre musicisti come Mark Feldman al violino, Mark Dresser al contrabbasso e William Hank Roberts al violoncello. Sono i tre componenti dell’ Arcado String Trio in piena attività tra la fine degli anni ottanta e l’inizio dei novanta, prima che le loro singole carriere li sottraessero a questo riuscito connubio. Deep Resonance è il prelibato prodotto dell'incontro di Perelman con il trio, attraverso quattro tracce tutte improntate all’ improvvisazione che nasce dall’ estemporaneità creativa di questi musicisti. 

La traccia di apertura vede i quattro protagonisti intrecciare un dialogo fatto sopratutto di reciproco ascolto e di interazione ritmica. Perelman plasma il suono del suo sax sugli stessi registri sonori degli archi e accenna una melodia in vari momenti che gli altri riprendono e variano secondo la propria ispirazione. Ciò che ne viene fuori è un magma gentile, fluttuante, denso di assonanze, un interplay intenso nell’assoluta libertà espressiva. I toni lievitano, l’ambient si fa vibrante, ogni porzione esecutiva, ogni passaggio sono essenziali nel mosaico imbevuto di estro e inventiva.

La successiva traccia “Resonance 2" inizia con un breve fraseggio del sax in un ambient quasi classico-contemporaneo. Sfaccettature variegate si susseguono una dopo l’altra mentre il brano accumula tensione. L’ascoltatore non ha motivo ne occasione per distrarsi dall’ascolto, tutto sorprende e affascina mentre il sax raggiunge spesso i registri alti del violino e i due strumenti si esprimono all’unisono. ”Resonance 3“ è ritmìcamente sostenuta, dinamica nel suo svolgersi, l’interazione si carica di energia e di urgenza espressiva, l’ambient è più ricercato e intrigante e certe sonorità appaiono estreme. 

Sulla ricercatezza e sulla estremizzazione sonora si sviluppa anche ”Resonance 4“ che chiude l’album. Il pizzicato di violino con il quale si apre il brano lascia spazio più avanti al cinguettio del sax di Perelman, in un vortice di suoni affascinanti e imprevedibili, mentre l’energia ritmica incessante lievita, si avvinghia, si affievolisce, modulandosi in perfetta sinergia con lo sviluppo del brano. 

Un grande lavoro questo Deep Resonance, firmato per metà da uno dei musicisti più duttili ed estrosi del jazz contemporaneo, quale è Ivo Perelman, la sua già enorme discografia si arricchisce di un altro capolavoro che reca per l’altra metà la firma di un super trio, quale è l’Arcado String Trio. Certamente tra i migliori lavori di questo singolare 2020, Deep Resonance è da ascoltare e riascoltare per carpire ogni tratto essenziali di un'opera che ad ogni ascolto sorprende e illumina.

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