Ivo Perelman / Matthew Shipp
Esp Disk
Ad aprire la saga degli undici brani che compongono la selezione è “Nine” con gli iniziali echi blues del sax di Perelman, sinuoso e passionale, affiancato dalla maestosità che sempre il pianismo di Shipp esprime. Si ascoltano a vicenda i nostri, in costante comunicazione si mostrano i loro percorsi. A seguire, il sax lamentoso che contraddistingue l'avvio di “Thirteen” frenetico e ribollente, con una massa sonora che si muove in crescendo, spigolosa e vorticosa, che poi evolve in assonanze armoniose tra sax e pianoforte fino ad affievolirsi nel finale.
Ad incantare è “One” con il suo intreccio fortemente espressivo, fascinoso e conturbante, due figure, sax e pianoforte, che sembrano danzare e avvolgersi l'uno sull'altro e ancora cambiare passo, uno degli episodi più intimi e intensi di questo meraviglioso lavoro. E ancora le interazioni fitte di brani come “Two” dove la visceralità vocale del sax è illuminata dal pianismo di Shipp e “Four” con i fraseggi di quest'ultimo al pianoforte, che incrociano gli umori cangianti del sax traducendoli in una liricità struggente.
Si chiude con la girandola sonora e gli ostinati di “Ten” e le frenesie variegate di “Eleven”. "Crediamo che sia il nostro miglior sforzo finora", afferma Perelman ha proposito di questo album.....come dargli torto.
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