domenica 24 febbraio 2019

Crossroads 2019


XX Edizione
28 febbraio – 7 giugno 2019

comunicato stampa

Il giro del mondo in…100 giorni: quelli del festival Crossroads, che celebra la sua ventesima edizione con una cifra tonda e altisonante, coinvolgendo oltre 500 artisti in più di 70 concerti, sparsi su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna. Un vero festival itinerante non solo nelle scelte artistiche ma anche nel continuo spostamento da un estremo all’altro della regione passando per oltre venti comuni. Dal 28 febbraio al 7 giugno, star e nuove leve del jazz, dellatin, delle contaminazioni etniche e delle più varie musiche improvvisate saranno on the road lungo le strade emiliano-romagnole. Simbolo altisonante degli incroci tra stili, culture e geografie è il duetto di pianoforti che riunisce due stelle come Stefano Bollani e il cubano Gonzalo Rubalcaba, che suoneranno assieme in prima assoluta a Piacenza (27 marzo, Teatro Municipale): una prima mondiale che è anche la loro unica data italiana.
Crossroads 2019 è organizzato come sempre da Jazz Network in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e di numerose altre istituzioni.

giovedì 14 febbraio 2019

Volverse

Rosa Brunello Y Los Fermentos

Cam Jazz




di  
Giuseppe Mavilla

Mentre il nuovo album di Rosa Brunello Y Los Fermentos è  in uscita o forse è già uscito, dipende da quando leggete questa recensione, voglio comunque raccontarvi di questo Volverse, terzo album del gruppo della contrabbassista già apprezzata nell’ambito degli Omit Five di cui potete leggere qui e qui le relative mie recensioni. 

Questa è la terza opera per la musicista veneta, dopo i già apprezzati “Camarones A La Plancha”  e “Upright Tales” realizzati con formazioni diverse, il primo in quintetto, il secondo con Y Los Fermentos, gruppo  formato oggi da Alessandro Presti alla tromba; Luca Colussi alla batteria, Filippo Vignato al trombone e all'elettronica e dalla stessa Brunello al contrabbasso. 

Un album registrato dal vivo alla Casa del Jazz di Trieste nel febbraio del 2017 e pubblicato poco meno di un anno fa. Un album di modern jazz con una selezione musicale che alterna a composizioni dalla struttura legata alla tradizione  brani dall'articolazione variabile, con sonorità arricchite dalle manipolazioni elettroniche di Vignato. La leader è il fulcro ritmico di riferimento del gruppo, lo fa  con una presenza determinata ma non invadente che, accanto al drumming fantasioso, puntuale e raffinato di Colussi, completa una sezione ritmica di gran pregio. 

I due fiati della coppia Presti-Vignato celebrano innanzitutto l'essenza lirica dei temi, quattro dei quali a firma della Brunello ed uno ciascuno a firma  Vignato e  Colussi, per poi concedersi spazi improvvisativi, sempre pianificati nella struttura dei brani, alimentando così le dinamiche espressive del combo. 

Il tutto è riscontrabile in brani come “Christamas Tree” introdotto dal solo di Colussi e dai luminosi fraseggi della tromba di Presti; “Pina Bausch” ritmicamente sostenuto, con il riff borbottante di Vignato contrappuntato dalla tromba di Presti. Un brano che si sviluppa in una costante e variegata mutabilità di ambient e di ritmi. E poi la title track, rarefatta e minimalista nell’intro,  lievita velocemente d’intensità interattiva fino a formare un magma sonoro da cui, quasi magicamente, prende corpo un tema dai chiari influssi mediterranei che, intervallato da porzioni improvvisative, porta alla fine del brano. 

Gli applausi  del pubblico e la presentazione dei musicisti del gruppo, ad opera della stessa Brunello, chiudono un album di pregevole fattura che difficilmente vi stancherete di ascoltare.

domenica 3 febbraio 2019

Musical Prophet: The Expanded 1963 New York Studio Session

Eric Dolphy

Resonance



di  Giuseppe Mavilla

Non so quanti di voi conoscano Hale Smith, compositore classico, però per raccontarvi di questa pubblicazione di Eric Dolphy, sassofonista, clarinettista e flautista, occorre proprio iniziare da lui. Era l'aprile 1964, quando Dolphy si accingeva a partire per un tour europeo come parte del gruppo di Charles Mingus, decidendo di lasciare a Smith una valigetta dove insieme ad alcuni effetti personali erano conservati delle incisioni relative alle sessioni del 1963 al Music Makers Studio di New York. 

Dolphy, come molti di noi sanno, da quel tour non tornò più perché un malore, a Berlino, pose fine alla sua vita e privò la scena jazz di quei tempi di uno dei più grandi musicisti mai esistiti. La valigetta  per mano di  Smith finì sotto la preziosa custodia del flautista James Newton e una parte di quei nastri registrati sotto la produzione di Alan Douglas, non facenti parte delle selezioni incluse negli album di Dolphy, Iron Man e Conversations, furono poi dati nel 2016 da Newton a Zev Feldman della Resonance Records, grande espolaratore e ricercatore di tesori musicali inediti perché dimenticati nei polverosi e crepati scaffali di studi di registrazione oramai dismessi. La conseguenza di questo passaggio da Newton a Feldman, di una parte dei nastri contenuti in quella famosa valigetta di Dolphy (ovvero le copie mono di quelle registrazioni) sono ora un triplo vinile uscito a Novembre e un cofanetto di tre cd edito lo scorso gennaio. Ad entrambe le edizioni si accompagna un prezioso libretto denso di foto ma anche di scritti  tra i quali quelli a firma di Newton, Feldman e ancora testimonianze dell'arte e delle virtù di strumentista di Dolphy, espresse da musicisti come Coltrane, Mingus, Coleman, Threadgill, Steve Coleman, Nicole Mitchell e tanti altri. 

Ma veniamo all'essenza vera e propria di quest'opera, ovvero alla selezione musicale in essa contenuta: tre cd per complessivi 19 brani di cui gli ultimi sette, quelli contenuti nel terzo cd, alternative takes di altrettanti brani distribuiti negli altri due. Ad accompagnare Dolphy all' alto sax, flauto e clarinetto basso, fior di musicisti come William "Prince" Lasha al flauto; Huey "Sonny" Simmons all’ alto sax, Clifford Jordan al sax soprano; Woody Shaw alla tromba; Garvin Bushell al fagotto; Bobby Hutcherson al vibrafono; Richard Davis e Eddie Kahn al contrabbasso; J.C. Moses e Charles Moffett alla batteria. 

La saga si apre con la festosa e danzante “Jitterbug Waltz” con in primo piano le evoluzioni flautistiche del nostro. Seguono la latineggiante “Music Matador” e l’accorata e solitaria preghiera d’amore di “Love Me” e ancora il duetto straripante con Davis,  in “Alone Togheter” nonché le struggenti note delle due parti inedite di “Muses for Richard Davis”. La febbre sale con la straripante “Iron Man” e i brividi sopraggiungono all’ascolto di “Come Sunday” ancora in duetto con   Davis. Nel secondo cd troviamo l’immensa “Burning Spear” altro esempio della grandezza di Dolphy e  la trascendenza sonora di  “Ode To Charlie Parker” una composizione di Jaki  Byard ancora in duetto. Il secondo cd si chiude con la bonus track “A Personal Statement” scritta da Bob James e registrata  nel marzo del 1964 che include il contributo vocale di David Schwartz.

Le sfaccettature della musica di Dolphy sono tante, come le innovazioni e le intuizioni che nella sua pur breve carriera ha saputo esprimere, lasciando nella storia del jazz un’impronta fondamentale per l’evoluzione di questo genere musicale. Quest’opera che Feldman e Newton hanno fortemente voluto ora è alla portata di tutti noi appassionati del jazz e credetemi è sicuramente irrinunciabile.


venerdì 1 febbraio 2019

CENTRODARTE19


A poco più di un mese dalla conclusione della stagione 2018, il Centro d’Arte torna a proporre la sua rassegna di musiche nuove e nuovissime, un cartellone sempre ricco di occasioni di scoperta per orecchie curiose e irrequiete. La proposta del Centro d’Arte parte da una concezione unica, che da sempre si sottrae alla logica della semplice distribuzione, ma è piuttosto un invito rivolto al pubblico a partecipare e condividere la ricerca che i curatori conducono insieme agli artisti. Musiche diverse, che sfidano generi ed etichette, vengono proposte in nove serate – ma altre ne seguiranno dopo la pausa estiva – a illustrare i molteplici linguaggi della contemporaneità, dal jazz alla composizione, dall’improvvisazione alla ricerca elettroacustica.

Radicato in una storia che si intreccia fin dalle sue origini a quella dell’Università, ma anche della vita musicale di una Padova sempre aperta sulle più vivaci esperienze internazionali, il Centro d’Arte propone sempre progetti originali, intrecciando collaborazioni dentro e fuori la città, con festival e rassegne affini e strutture di produzione attrezzate come SaMPL: il laboratorio di eccellenza del Conservatorio per il trattamento e la diffusione del suono che trasforma l’Auditorium cittadino in una formidabile macchina del suono per esperienze d’ascolto immersive. Questo è specialmente il caso della rassegna di ‘aperitivi acusmatici’ RADIA, che corre parallela ai concerti e offre rari ascolti in una dimensione conviviale.

Nel 2019 il Centro d’Arte muoverà dalla splendida Sala dei Giganti all’atmosfera raccolta del Torresino e all’Auditorium Pollini un pubblico sempre più curioso e consapevole, che sta crescendo in misura incoraggiante, anche grazie a una politica volta a favorire la massima accessibilità, specie ai giovani.

Centrodarte19 si apre l’1 febbraio nella storica cornice, come è ormai tradizione, della Sala dei Giganti, dove il Centro d’Arte è di casa da sempre. In scena gli Heroic Enthusiasts, due artisti ben noti al pubblico di Padova, ovvero il pianista Craig Taborn e il percussionista Dave King (già col trio Bad Plus). Un duo inedito, al suo debutto in Italia proprio al Centro d’Arte, le cui trame si possono soltanto immaginare alla luce delle dense biografie di entrambi, e che sull’idioma jazz innestano visioni sonore di molti e diversi mondi.
Tutti i dettagli della stagione 2019 qui

mercoledì 26 dicembre 2018

I CAPOLAVORI DEL JAZZ IN VINILE

Dal 28 dicembre


IL SUONO CALDO E AUTENTICO DEI CAPOLAVORI DEL JAZZ VERVE RIVIVE IN UNA COLLANA DI VINILI 33 GIRI FEDELI AGLI ORIGINALI!

Dal 28 dicembre Hachette Fascicoli lancia la collezione

 “I CAPOLAVORI DEL JAZZ IN VINILE” 

disponibile in edicola e sul sito www.jazzinvinile.it

HACHETTE PROPONE UN’OPERA UNICA: 

LA COLLANA DI VINILI DA COLLEZIONE 33 GIRI, 180 G CHE RACCOGLIE LE VOCI E LA MUSICA DELLE LEGGENDE DI VERVE MUSIC GROUP

I Capolavori del Jazz in Vinile è un viaggio sorprendente nel genere musicale che ha rivoluzionato la storia della musica del Novecento. Una raccolta essenziale di capolavori rigorosamente in vinile dedicata agli amanti del jazz, ai collezionisti e agli appassionati dell’alta fedeltà.

IL GRANDE JAZZ DA ASCOLTARE... 

La tensione spirituale di John Coltrane nel suo album capolavoro, l’inarrivabile Summertime di Gershwin interpretato da Ella Fitzgerald e Louis Armstrong, il lirismo tormentato di Chet Baker a Parigi, le sperimentazioni armoniche dell’innovatore Gil Evans, il voluttuoso sound di Stan Getz, Dizzy Gillespie e lo spirito del be-bop, la regina del blues Billie Holiday…

lunedì 22 ottobre 2018

Secondo Solitario

 Alessandro Fedrigo

nusica.org


E' sul finire del 2011 che prende corpo un'idea di Alessandro Fedrigo, bassista. che predilige la chitarra basso acustica. Si tratta di nusica.org, etichetta discografica che ad oggi ha prodotto quattordici album, un catalogo inaugurato proprio dallo stesso Fedrigo con un lavoro per solo basso acustico intitolato Solitario, album di cui potete leggere la recensione qui. A distanza di sette anni arriva Secondo Solitario, nuovo capitolo del progetto del musicista di Treviso, in cui il nostro prosegue la sua esperienza, anche qui in totale solitudine, con uno strumento a quattro corde. E' un Fedrigo in totale simbiosi con il suo strumento, una condizione esclusiva che gli consente di esprimersi nell'intimo dei suoi sentimenti. Ed ecco allora, dopo l'iniziale “Nel vuoto” tutto dedito ad un uso estremo del suo strumento, “Marziana” dedicato alla moglie e “Fetita” scritto per la figlia. Due temi delicati prima sussurrati poi esclamati e pulsati con eleganza e decisione il primo; zigzagando e danzando il secondo, con dentro in entrambi la consueta porzione improvvisativa incastonata a perfezione e mai ostentata più di tanto. Per questo, c'è spazio e opportunità nelle due tracce intitolate semplicemente “Improvvisazione n.4” e “Improvvisazione n.5”. Poi c'è la ripresa di “Hipersteps” scritta dall'amico Nicola Fazzini, compagno di avventure musicali e altro nume tutelare dell'etichetta nusica.org. Una composizione che riprende la sequenza accordiale della famosa “Giant Steps” di Coltrane, qui restituita da Fedrigo in una versione straordinariamente intensa, intrisa della purezza del suono acustico. E ancora “Futuritmi” brano dal riff rockeggiante, scritta per l'XY Quartet, altra espressione della coppia Fedrigo-Fazzini. In chiusura l'articolata e cangiante “Hans” e la ricercata “Due Lune” un pò minimalista nei ritmi ma sofisticata nell'armonia. Il tutto in un lavoro concepito con raro equilibrio nei toni, nei suoni, nei tempi di durata dei brani,  in una riuscita sintesi tra scrittura e improvvisazione.

lunedì 8 ottobre 2018

La Stagione 2018 di musicaƒoscari

- ottobre dicembre 2018 -

comunicato stampa (estratto)


VENEZIA - In occasione dei 150 anni dalla fondazione, l’Università Ca’ Foscari Venezia presenta una nuova stagione concertistica per celebrare le diverse esperienze musicali che da anni prosperano all’interno dell’Ateneo caratterizzando la vita degli studenti, dei docenti e del pubblico cittadino sempre coinvolto nelle diverse iniziative. Tra queste l’Orchestra e il Coro attivi da oltre 40 anni, il Gruppo Vocale specializzato in polifonia rinascimentale e barocca, i Laboratori di sperimentazione musicale tra i quali spicca quello di improvvisazione e dai quali sono nati i gruppi studenteschi Elettrofoscari e Unive Ensemble, il Festival Jazz che dal 2013 propone un fitto cartellone di concerti e seminari che in una settimana vede esibirsi in diversi luoghi di Venezia altrettanti gruppi, musicisti internazionali e gruppi studenteschi, il tutto a partecipazione gratuita.

Per musicaƒoscari / stagione 2018 il cartellone si compone di due concerti jazz con ospiti internazionali, una nuova produzione affidata da Ca’ Foscari a giovani artisti emergenti, un evento interamente dedicato alla voce sia in termini musicali che filosofici e un concerto realizzato dagli studenti cafoscarini provenienti dai diversi seminari e Laboratori attivati quest’anno. 
Tutti i concerti si terranno all’Auditorium Santa Margherita e saranno ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
La stagione si apre sabato 14 ottobre alle ore 21.00 con The Bad Plus, il trio jazz statunitense formato da Reid Anderson al contrabasso, Orrin Evans al piano e Dave King alla batteria. 

Lunedì 12 novembre alle ore 21.00 sale sul palco Mary Halvorson Octet con Away With You.
Mary Halvorson Octet è composto da Mary Halvorson chitarra, Susan Alcorn pedal steel guitar, Dave Ballou tromba, Jon Irabagon sassofoni, Ingrid Laubrock sax, Jacob Garchik trombone, John Hebert contrabbasso, Tomas Fujiwara batteria.

Il programma completo su www.unive.it/pag/29635/

sabato 6 ottobre 2018

Padova Jazz Festival 2018

dal 13.10.2018 al 24.11.2018

comunicato stampa
Un festival… expanded edition. Il Padova Jazz Festival si rinnova completamente per la sua ventunesima edizione, con oltre un mese di concerti dal 13 ottobre al 24 novembre. Uno sviluppo notevole rispetto alformat classico della manifestazione, concentrato in una sola settimana.
Nomi di spicco del jazz internazionale come Chick Corea, John Scofield, Joe Lovano ed Enrico RavaPat Martino, Jazzmeia HornFrancesco Cafiso saliranno sui palchi dei principali teatri (il Verdi e l’MPX) raggruppati in due weekend ad alto tasso spettacolare. Ci penseranno poi vari piccoli teatri e club (tra i quali spicca per importanza lo storico Caffè Pedrocchi) a rendere opulenta la proposta musicale del Padova Jazz Festival 2018, tra nomi ben affermati e giovani proposte, artisti statunitensi e italiani, esponenti del più classico swing e audaci modernisti.
Il Padova Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Culturale Miles presieduta da Gabriella Piccolo Casiraghi, con il contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e di Antenore Energia.

PROGRAMMA

Informazioni:
Associazione Culturale Miles
Via Montecchia 22 A, 35030 Selvazzano (PD)
Tel.: 347 7580904

Centro D'Arte18 2°parte

dal 10.10.2018 al 30.11.2018

comunicato stampa




Dopo la pausa estiva riprende Centrodarte18, con una decina di appuntamenti tutti in esclusiva italiana che incrociano composizione e improvvisazione contemporanea, jazz, elettronica. Lo sguardo sulla produzione musicale di oggi è sempre un’esplorazione ad ampio raggio cui partecipa un pubblico sempre più numeroso, eterogeneo e curioso. Il Centro d’Arte assicura poi massima accessibilità ai concerti con una politica di prezzi molto ridotti, e sempre 1 solo euro per gli studenti dell’Università di Padova.
La programmazione sarà in prevalenza caratterizzata, nella fase autunnale, dalla nuova composizione e dalle coproduzioni con il laboratorio SaMPL del Conservatorio Pollini di Padova. Sono previste una serie di iniziative dedicate a due compositori veneti strettamente legati alla vita musicale di Padova e Venezia, di cui ricorrono altrettanti anniversari: il 10 ottobre una monografia dedicata a Claudio Ambrosini festeggia con una ricca antologia i 70 anni del compositore veneziano, tra le più brillanti e originali intelligenze creative di oggi; segue il 23 ottobre un concerto in memoria del padovano Carlo De Pirro, prematuramente scomparso nel 2008 a cinquantadue anni, uno dei più originali compositori italiani della sua generazione. Un terzo concerto, in programma il 21 novembre, presenta una novità assoluta di Claudio Ambrosini per tre pianoforti, oltre a composizioni di Mauricio KagelJohn Cage, e la prima esecuzione italiana di Two Pieces for Three Pianos dello statunitense Morton Feldman.
A novembre si inaugura anche un'altra collaborazione importante con il Padova Jazz Festival, prestigiosa rassegna cittadina giunta quest'anno alla 21a edizione. Per il Festival il Centro d'Arte presenta in esclusiva Irreversible Entanglements (5 novembre), gruppo di punta della nuova scena creativa statunitense, e il libro Grande Musica Nera (21 novembre), che Paul Steinbeck ha dedicato alla storia dell'Art Ensemble of Chicago.
Completa la rassegna un doppio concerto speciale, il 30 novembre, con lauroshilau (Pak Yan Lau, Audrey Lauro, Yuko Oshima), un trio tutto al femminile che rappresenta la nuova generazione di improvvisatori europei, e il duo formato da Mats Gustafsson Christof Kurzmann, protagonisti assoluti della scena free jazz mondiale.
Una consistente addizione al programma di Centrodarte18 è infine rappresentato da RADIA, nuova iniziativa in collaborazione con il SaMPL del Conservatorio: una rassegna di sei aperitivi acusmatici” nei quali il pubblico potrà ascoltare, nello straordinario sistema surround dell’Auditorium Pollini, una scelta di lavori tra musica, arte acustica, sound art, radiofonia e fonografia.

Ferrara in Jazz 2018 – 2019

dal 05.10.2018 al 30.04.2019

comunicato stampa (estratto)



La kermesse prende il via venerdì 05 ottobre 2018 con la magnetica verve dell’apprezzata Tower Jazz Composers Orchestra, ovvero i venti elementi che costituiscono la resident band del Torrione coordinati da Piero Bittolo Bon e Alfonso Santimone e coadiuvati, per l’occasione, dal polistrumentista africano Kalifa Kone.
Con tre serate settimanali - venerdì, sabato e lunedì – Ferrara in Jazz giungerà al termine a fine aprile 2019, dopo aver dispensato, ad un pubblico sempre più vasto, sette mesi densi di concerti animati da protagonisti assoluti del panorama internazionale, serate dedicate a talenti emergenti e novità discografiche, nuovi itinerari musicali ed esposizioni, per un totale di circa 80 appuntamenti che abbracciano il linguaggio jazzistico a 360° gradi, valicando confini geografici e di genere.
Nel fine settimana, in particolare, si esibiranno icone della musica afroamericana quali Pat Martino, Marc Ribot, Steve Swallow, Georges Cables, Avishai Cohen, Mark Turner, Steve Wilson, Uri Caine, Oliver Lake, Toninho Horta, Bill Carrothers, Steve Nelson, Ethan Iverson, Eric Alexander, Adam Nussbaum, Tom Rainey, James Brandon Lewis, Joel Frahm, Aaron Diehl, Justin Kauflin, Craig Taborn, Eric Friedlander, Jamie Saft, Bobby Previte, Tim Berne, Larry Ochs, Chris Speed e Kurt Rosenwinkel. Tra gli italiani menzioniamo Stefano Di Battista, Fabrizio Bosso, Piero Odorici e molti altri ancora.

Per conoscere il programma di tutti i concerti cliccate qui