Starlicker
Delmark records
Questa degli Starlicker è una altra geniale
intuizione di uno dei musicisti più prolifici di questi ultimi anni. Il
trombettista Rob Mazurek ne ha infatti inventata un’altra delle sue: un trio
tromba, vibrafono e batteria, quest’ultimi affidati rispettivamente alle gesta dell’onnipresente,
quando si parla di vibrafono, Jason Adasiewicz e a quelle di John Herndon gia
membri di altri ensemble insieme con Mazurek. Qui i temi sembreranno banali,
quasi degli jingles dalla melodia semplice, a volte scontata, contrappuntati da
una ritmica ossessionante che unisce vibrafono e batteria. E da qui si
dipartono le parti improvvisate affidate a turno alla tromba e al vibrafono o
all’intreccio degli stessi con l’incalzante drumming di Herndon che ben
supporta i trasbordi all’unisono della tromba del leader. Suggestiva come
sempre la timbrica del vibrafono che qui assume una connotazione intrisa di
nudità sonora per la mancanza di un contrabbasso a supporto. Ascoltate la
seconda traccia del cd “Vodou Cinque” dagli orizzonti indefiniti e dall’atmosfera
a metà fra l’ipnotico e il trascendente o “Andromeda”, frenetica, urbana,
ossessiva e infinita. E ancora la magmatica “Triple Hex” tra le cui fumogene
elucubrazioni prende vita l’ennesimo riff della tromba di Mazurek. Vola in alto
il trombettista a disegnare percorsi di libero girovagare nel pentagramma prima
di ricomporsi nella consueta semplicità del riff iniziale. Sei tracce in tutto
per poco meno di quaranta minuti intensi e col fiato alla gola.
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