Tomeka Reid Quartet
Cuneiform
Non è consueto, in ambito jazzistico, imbattersi in un ensemble che abbia fra i suoi componenti una violoncellista, tuttavia non mancano esempi di come lo strumento violoncello possa essere ben utilizzato in quell’ambito. Se dovessi citare una violoncellista conosciuta e apprezzata, in quelli che sono i nuovi e più avanzati percorsi del jazz contemporaneo e che ha lavorato negli ultimi anni per diffondere l’inserimento del violoncello in questi contesti, dovrei necessariamente parlarvi di Tomeka Reid che ha di recente pubblicato un nuovo album: 3 + 3.
Il layout espressivo del quartetto oscilla tra improvvisazione e composizione, le quattro individualità che lo compongono sono tutte di prim’ordine: della Reid vi ho già detto, per quanto riguarda la sezione ritmica basta rendersi conto che è assortita al meglio con l’estro di Fujiwara e le doti tecniche di Roebke, stilisticamente perfette. Relativamente alla Halvorson è risaputo che in qualunque contesto si trovi ad operare continua a dimostrare che la sua reinvenzione, del suono e del ruolo della chitarra nel jazz, non è stato un episodio isolato.
3 + 3 si apre con il brano “Exploring Outward - Funambulist Fever” il quartetto esordisce con una breve e rarefatta improvvisazione totale che da lì a poco darà vita alle armonie del tema iniziale. Il violoncello affianca il vibrato della chitarra e si instaura un esclusivo dialogo, a seguire il brano si apre e la dialettica sonora prende forma. Si susseguono i soli di violoncello, chitarra, contrabbasso e batteria, nel più classico degli schemi jazz ai quali seguirà la ripresa del tema.
La seconda traccia “Sauntering With Mr. Brown” dispiega un ostinato pizzicato del violoncello al ritmo di un tango cadenzato, al quale si uniranno presto gli altri ed anche qui saranno i soli, questa volta di violoncello, contrabbasso e chitarra, a dare sviluppo al brano. Si chiude con “Turning Inward - Sometimes You Just Have To Run With It” che regalerà un piccolo accenno di tecniche estese, nell’intro di improvvisazione totale, prima che il flusso sonoro possa prendere forma ed il violoncello emanare una melodia struggente contrappuntata dal vibrato della chitarra e dalle fluorescenze della batteria.Tutto questo nell'attesa che anche questo brano si apra per far posto ad un solo scoppiettante di Fuijwara e poi ad un riff fra violoncello, chitarra e un zig-zagante contrabbasso, essenza pura di world music.
Il Tomeka Reid Quartet è ormai un'entità consolidata, con 3 + 3 realizza un album con brani dalla struttura articolata e con spazi improvvisativi variegati. E' un'opera da ascoltare e riascoltare per carpirne ogni singola sfaccettatura. Fra i migliori album, fin qui pubblicati, in questo 2024.
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