Henry Threadgill
Ensemble Double Up
Pi
Con il
nuovo Ensemble, denominato Double Up, il sassofonista e flautista di Chicago,
Henry Threadgill, si propone nel suo recente album dedicato all’amico e grande
musicista Lawrence D. “Butch” Morris. Una configurazione singolare che include
due pianoforti, quelli di David Virelles e Jason Moran; altrettanti sax alto
con Roman Filiu e Curtis MacDonald; Christopher Hoffman: violoncello; Jose
Davila: tuba; Craig Weinrib: batteria. Conclusa quindi l’esperienza con il
precedente gruppo, Zoid, Threadgill, che in contemporanea alla pubblicazione di
questo album ha ricevuto il premio Pulitzer per la sua precedente opera “In
for a Penny, In for a Pound” si concentra esclusivamente sulla composizione. Sua la firma sulla suite in quattro parti che da il titolo
all'album nonché la conduzione dell'ensemble quasi a ripercorrere le orme del
suo grande amico Lawrence. Sono i due pianoforti ad aprire la prima delle
quattro parti con fraseggi e interazioni che precedono l’irrompere di un
intreccio sonoro con in evidenza un tema che viene ripreso a turno sia dai
fiati che dalle tastiere, con spazi ottimamente calibrati per l'improvvisazione. Dialoghi a due nella più contenuta, in termini
temporali, parte seconda, fra viola e tuba prima e pianoforte e sax dopo, ai
quali si aggiunge un travolgente solo di batteria di Weinrib. Poi il via alla
parte terza con il violoncello di Hoffman intento a tracciare una melodia, a tratti
struggente, in un contesto che potrebbe apparire inizialmente tipico di una
ballad ma che poi si inerpica in dinamiche improvvisative anche in questo caso
esplicate a turno da fiati e pianoforti. Straordinarie interazioni e, come prima, una sorta di flusso sonoro dove i vari elementi entrano in gioco al momento
giusto e si incastrano l'uno accanto all'altro in maniera perfetta. Grande jazz
e grande musica in assoluto che trova naturale sublimazione nella parte finale,
la quarta, una partitura di straordinaria bellezza costruita su varie
sfaccettature tra momenti riflessivi ed esplosioni di straripante intensità. Musica
senza tempo che vive di una forza espressiva di grande impatto, che ingloba la
spontaneità del jazz di matrice tradizionale e i percorsi innovativi del jazz
di oggi. Un must!