Cam Jazz
di Giuseppe Mavilla
Mentre il nuovo album di Rosa Brunello Y Los
Fermentos è in uscita o forse è già uscito, dipende da quando leggete questa
recensione, voglio comunque raccontarvi di questo Volverse, terzo album del gruppo della contrabbassista già
apprezzata nell’ambito degli Omit Five di cui potete leggere qui e qui le
relative mie recensioni.
Questa è la terza opera per la musicista veneta, dopo
i già apprezzati “Camarones A La Plancha”
e “Upright Tales” realizzati con formazioni diverse, il primo in
quintetto, il secondo con Y Los Fermentos, gruppo formato oggi da Alessandro Presti alla tromba; Luca Colussi alla batteria, Filippo Vignato al
trombone e all'elettronica e dalla stessa Brunello al contrabbasso.
Un album
registrato dal vivo alla Casa del Jazz di Trieste nel febbraio del 2017 e
pubblicato poco meno di un anno fa. Un album di modern jazz con una selezione
musicale che alterna a composizioni dalla struttura legata alla tradizione brani dall'articolazione variabile, con sonorità arricchite dalle
manipolazioni elettroniche di Vignato. La leader è il fulcro ritmico di
riferimento del gruppo, lo fa con una presenza
determinata ma non invadente che, accanto al drumming fantasioso, puntuale e
raffinato di Colussi, completa una sezione ritmica di gran pregio.
I due fiati
della coppia Presti-Vignato celebrano innanzitutto l'essenza lirica dei temi,
quattro dei quali a firma della Brunello ed uno ciascuno a firma Vignato e Colussi, per poi concedersi spazi
improvvisativi, sempre pianificati nella struttura dei brani, alimentando così
le dinamiche espressive del combo.
Il
tutto è riscontrabile in brani come “Christamas Tree” introdotto dal solo di
Colussi e dai luminosi fraseggi della tromba di Presti; “Pina Bausch”
ritmicamente sostenuto, con il riff borbottante di Vignato contrappuntato dalla
tromba di Presti. Un brano che si sviluppa in una costante e variegata mutabilità
di ambient e di ritmi. E poi la title track, rarefatta e minimalista nell’intro, lievita velocemente d’intensità
interattiva fino a formare un magma sonoro da cui, quasi magicamente, prende
corpo un tema dai chiari influssi mediterranei che, intervallato da porzioni
improvvisative, porta alla fine del brano.
Gli applausi del pubblico e la presentazione dei musicisti del
gruppo, ad opera della stessa Brunello, chiudono un album di pregevole fattura che difficilmente vi
stancherete di ascoltare.