mercoledì 9 novembre 2011

Planetary Unknown

David S.Ware
Cooper-Moore
William Parker
Muhammad Ali

Aum Fidelity
E’ urgenza espressiva dirompente quella che il sassofonista David S.Ware esprime dai solchi di questo recente cd  dove è affiancato da Cooper-Moore, pianoforte, William Parker, contrabbasso, Muhammed Ali, batteria. Musicista prolifico costantemente impegnato ad interpretare e tradurre in musica ogni stimolo ispirativo indotto dalla sua creatività, S.Ware, è una figura quasi sacerdotale nell’ambito del free-jazz di cui è uno degli esponenti più rappresentativi. I tre musicisti che condividono con lui questa esperienza supportano e dialogano alla pari con il sassofonista: il pianoforte di Cooper-Moore contrappunta con altrettanta frenesia e fluorescenza le scorribande dei sax, William Parker è anche qui l’instancabile motore propulsivo della ritmica che conosciamo, mentre Ali dà corpo e profondità alla performance. Così “Passage Wudang”, traccia iniziale di questo cd, poco meno di 22 minuti di frenesia dialettica che non lascia vuoti di sorta nemmeno quando si assottiglia in un dialogo tra pianoforte e sezione ritmica. Poi il sassofonista torna a tracciare i tortuosi sentieri del suo free, con un incedere segnato da improvvise accelerazioni e puntamenti. Il finale del brano ha però una porzione riflessiva i cui toni si placano in un gioco lirico che coinvolge l’intero quartetto. Dopo i quasi 15 minuti di “Shift” e “Duality is one”, in piena e riconquistata bramosia free, arriva la trilogia: “Divination” / “Crystal Palace” / “Divination Unfathomable”, tre brani intrisi di una spiritualità gridata, con l'ampia vocalità dei suo sax, in piena devozione mistica. L’impeto e la passione di S.Ware riempiono ogni passaggio, il timbro è straordinariamente soul e viscerale, il quartetto sembra vivere momenti di profonda introspezione e anche in questi brani si fa strada un’aspetto sottilmente lirico del linguaggio autenticamente free che ha sempre contraddistinto il jazz di S.Ware. La traccia finale “Ancestry Supramental” ristabilisce il clima terreno e irruente della parte iniziale   e invita a ripremere il tasto play per un ulteriore ascolto e per una nuova esplorazione del Planetary Unknown  di David S.Ware e soci.


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Gran bel disco:)
Vedo che i tuoi gusti coincidono molto con i miei.
Cmq il "pianeta" David S.Ware è quasi sempre una garanzia.
In questi giorni sto ascoltando "Organica" appena licenziato dalla Aum Fidelity.
Se ami il sassofono in solo (come me) non esitare
Ciao e complimenti ancora per le rece
Giuseppe

giuseppe mavilla ha detto...

ti ringrazio per questo commento per i complimenti che mi fanno capire che tu sei un assiduo lettore di questo blog. Effettivamente su "Organica" ero in esitazione ma credo, anche dietro il tuo consiglio,che scioglierò ogni riserva.
Ciao

Anonimo ha detto...

Seguo con molto piacere il tuo blog sia per la qualità delle recensioni che per i dischi che scegli di recensire.
Non sono poi tanti i siti italiani che trattano questo genere....
Appofitto per chiederti se per caso hai visto il concerto di Rob Mazurek e cosa ne pensi.E' uno dei miei peferiti in assoluto(nelle varie diramazioni Sao Paulo,Starlicker,Exploding ecc.).
Altra cosa:ieri mi è arrivata la ristampa(finalmente!) di Dogon A.D. di Julius Hemphill.Uno dei miei dischi da isola deserta.Pensi di recensirlo?
Ciao.Giuseppe

giuseppe mavilla ha detto...

purtroppo non ho potuto vedere il concerto di Rob Mazurek e me ne rammarico non poco. Ritengo come te Rob Mazurk uno dei musicisti piu'interessanti del momento e sto gia' ascoltando Tres Cabecas Loucuras inciso con i Sao Paulo e ne sono entusiasta. Riguardo "Dogon A.D." ti dico che dovrebbe arrivarmi a bteve e che ho gia' in programma di scriverne la recensione.