Wadada Leo Smith’s Organic
Cuneiform
E’ un’opera complessa e densa di contenuti questo recente doppio cd del trombettista Wadada Leo Smith e del suo ensemble Organic. E lo è per gli elementi ispirativi, per le strutture portanti dei brani , per il fitto intreccio sonoro nonché per la configurazione dell’ensemble che consta di ben 14 elementi, con lo stesso leader, e che comprende: Casey Anderson e Casey Butler rispettivamente alto e tenor sax; Stephanie Smith: violin; Angelica Sanchez: piano ed electric piano; Michael Gregory, Brandon Ross, Lamar Smith e Josh Gerowitz: chitarre; Skuli Sverisson: basso e 6-string bass; John Lindberg: contrabbasso; Pheeroan Ak Laff: drums; Mark Trayle e Charlie Burgin: laptop. Complesso è anche il personaggio e il musicista Wadada Leo Smith con il suo profondo misticismo affiancato ad un’essenza jazz contemporanea a volte ruvida ma sempre vibrante. Già membro dell’AACM di Chicago, il trombettista, ha fatto parte, con Braxton e Leroy Jenkins, dei Creative Construction Company, gruppo tra i più avanzati espressi dall’associazione. Profondo sostenitore della filosofia elettrica di Miles Davis e del suo linguaggio contaminato e contaminante che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del jazz e che ancora oggi è oggetto di diatriba tra gli appassionati. La sua espressività qui si spinge oltre e si imbeve di sonorità ancora più abrasive rispetto a Davis, si arricchisce di feedback rock-blues, si fregia dei contributi di due laptop, si presenta costellata di episodi funky e non si fa mancare atmosfere introspettive. Cinque i brani complessivamente contenuti nei due cd, di notevole durata e in taluni casi frastagliati in vari episodi sempre riferiti a personaggi di vari ambiti: dal trombettista Don Cherry ad un maestro sufi, dalla scrittrice Tony Morrison al compianto violinista e fraterno amico Leroy Jenkins. Umori dell’anima e passioni della vita di un trombettista d’avanguardia.