lunedì 7 febbraio 2022
Centro D’Arte 2022
mercoledì 10 novembre 2021
Padova Jazz Festival 2021
COMUNICATO STAMPA
In una sorta di playback virtuoso, il Padova Jazz Festival 2021 recupera quasi totalmente i concerti dell’edizione 2020, che fu completamente annullata a causa del lockdown. E a essi aggiunge numerose novità, guardando al futuro. In scena dal 10 al 21 novembre, la ventitreesima edizione del festival padovano sarà un inno all’Europa, con un cast artistico proveniente da Italia, Svezia, Germania, Russia, oltre a una notevole rappresentanza di musicisti statunitensi che dell’Europa hanno fatto la loro seconda casa. Riflettori puntati, tra gli altri, su David Murray, Enrico Rava con Fred Hersch e su una presenza d’eccezione come quella di Charles Lloyd.
Il Padova Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Culturale Miles presieduta da Gabriella Piccolo Casiraghi, con il contributo dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Padova, il sostegno del Ministero della Cultura e la collaborazione del Centro d’Arte degli Studenti dell’Università di Padova, storica associazione cittadina attiva sin dagli anni Quaranta.
mercoledì 18 agosto 2021
Special Edition Box
Ivo Perelman Matthew Shipp
SMP
domenica 25 luglio 2021
The Red Project
Andrea Grumelli
Dodicilune
E’ un progetto dedicato al musicista jazz Keith Moore Red Mitchell il “Red Project” che il bassista Andrea Grumelli propone in questo cd edito dalla Dodicilune. Nato a New York nel 1927 e deceduto nel 1992 Michell era un multistrumentista, suonava infatti il contrabbasso, il pianoforte e il violoncello. Nel ’49 compare in varie orchestre tra le quali quella di Woody Herman, dove rimane fino al ’51, da lì sarà un’infinita ascesa di frequentazioni con musicisti di grande levatura come Red Norvo, Gerry Mullingan, Hampton Hawes. Nel 1968 Dizzy Gillespie lo scrittura per il suo gruppo e poi arriva il trasferimento di Mitchell in Europa dove suona fra gli altri con Phil Woods e Bobo Stenson. Questo per ricordare le tappe salienti della sua carriera mentre la sua discografia conta numerose collaborazioni, compare infatti in oltre mille incisioni e tra le sue composizioni troviamo anche un ampio songbook dal quale sono state riprese le nove songs riproposte in questo progetto.
lunedì 7 giugno 2021
Pedernal
Susan Alcorn Quintet
Relative Pitch
venerdì 19 marzo 2021
The Weight Of Light
Benoît Delbecq
Pyroclastic
Il pianista francese Benoît Delbecq è da sempre fra i musicisti più innovativi che operano in un ambito che travalica il jazz e si incunea su orizzonti sonori più pertinenti l'espressività della musica contemporanea. Questo suo ultimo lavoro, non a caso inciso per l'etichetta Pyroclastic Records, creata dalla pianista Kris Davis e dedita alla pubblicazioni di album che esulano da ambiti tradizionali, ci presenta Delbecq in totale solitudine ed alla prese con un pianoforte preparato. Nove flussi sonori, tutti nati dalla sua esclusiva vena compositiva, molti dei quali ispirati a tematiche che riguardano le dinamiche correlate di ombre e luci.
mercoledì 3 marzo 2021
Sounding Point
Mark Feldman
Intakt
Secondo album in totale solitudine per il violinista Mark Feldman, il primo Music For Violin Alone risale al 1994, quindi 26 anni di tempo separano le due incisioni, malgrado le sollecitazioni della Intakt Records, l'etichetta discografica svizzera per la quale Feldman incide, che aveva più volte invitato, in questo lasso di tempo, il musicista di Chicago a realizzare un nuovo album per violino solo. Ma Feldman non è mai rimasto con le mani in mano, si contano infatti nella sua attività di musicista ben centocinquanta incisioni di musica jazz e musica creativa in cui lui appare come solista, senza tener conto di almeno duecento incisioni realizzate nel suo primo periodo di musicista in quel di Nashville.
domenica 24 gennaio 2021
Dust of Light / Ears Drawing Sounds
Setola Di Maiale
Una discografia che consta di 100 album, incisi in trent’anni, per il sassofonista Ivo Perelman, un traguardo raggiunto nel 2020 e festeggiato con la pubblicazione di tre nuovi lavori: Dust of Light / Ears Drawing Sounds inciso con un virtuoso di chitarra, il francese Pascal Marzan; The Purity Of Desire con Gordon Grdina e Hamin Honari e Shamanism con Joe Morris e Matthew Shipp. A questi si sono aggiunti prima della fine dello stesso anno: Polarity, in duo con il trombettista Nate Wooley; Garden of Jewels in trio con Whit Dickey e Mathew Shipp e un documentario "Ivo Perelman: A musical Storyteller" dedicato alla sua carriera di musicista. Un musicista estremamente prolifico, il nostro, le cui produzioni non smettono mai di affascinare e di sorprendere. L’ ennesima dimostrazione di quanto appena affermato è questo Dust of Light / Ears Drawing Sounds scaturito da un incontro inedito tra i due musicisti avvenuto a Londra che li ha immediatamente avvicinato.
domenica 13 dicembre 2020
Entity
Satoko Fujii Orchestra New York
Libra
di Giuseppe Mavilla
Dopo i recenti duetti con Ramon Lopez in Confluence, Tatsuya Yoshida in Baikamo, Joe Fonda in Four e dopo lo splendido solo Stone, (tutti recensiti in questo blog, per leggere le relative recensioni basta cliccare sul titolo di ogni album) la pianista Satoko Fujii torna a dirigere la sua Orchestra di New York, una vera e propria big band di 13 elementi con il meglio dei musicisti newyorkesi per quella che è l’undicesima registrazione dell’ensemble (la prima è datata 1997) e per quella che è una delle cinque orchestre che la Fujii dirige, le altre hanno residenza a: Kobe, Nagoya, Tokio e Berlino.
venerdì 4 dicembre 2020
The Anthony Braxton Project
Thumbscrew
Cuneiform
giovedì 19 novembre 2020
Dreamt Twice Twice Dreamt
Ingrid Laubrock
Intakt
La sassofonista Ingrid Laubrock, di origini germaniche ma dal 2000 cittadina di Brooklyn, viaggia tra le pagine del suo taccuino dei sogni di questi ultimi dieci anni e compone le partiture per questa singolare opera di cinque brani. Scritti inizialmente per un piccolo gruppo formato, oltre che dalla stessa sassofonista, anche da Cory Smythe, piano, Sam Pluta, electronics, e da altri tre musicisti ospiti che intervengono in momenti diversi: Adam Matlock, accordion; Josh Modney, violino; Zeena Parkins: Electric harp.
martedì 10 novembre 2020
Data Lords
Maria Schneider Orchestra
ArtistShare
mercoledì 4 novembre 2020
ROMA JAZZ FESTIVAL 2020
10th november 2020 Tue . Area Open Project
11th november 2020 Wed . Enzo Favata - Mario Tozzi
12th november 2020 Thurs . Alexander Hawkins & Hamid Drake
14th november 2020 Fri . Salvador Sobral
19th november 2020 Thurs MINO CINELU e NILS PETTER MOLVÆR – SULAMADIANA
20th november 2020 Fri . Yilian Canizares Resilience Trio
venerdì 30 ottobre 2020
Deep Resonance
Ivo Perelman / Arcado String Trio
Fundajci Sluchaj
Who knows how many of you know that the whimsical Brazilian musician Ivo Perelman, now a New York citizen, was a student of classical guitar first and then of cello as a child. To listen to him, disruptive and irrepressible, alongside pianist Matthew Shipp, through a wide discography all marked by improvisation, would seem unthinkable. And yet Perelman has such a pronounced musical sensitivity that he is able to make albums alongside stringed-instrument musicians, as has already happened with the Strings series of albums, certainly more devoted to the classical language.
sabato 19 settembre 2020
Deep Resonance
Ivo Perelman / Arcado String Trio
Fundajci Sluchaj
Chissà a quanti di voi è noto che l’estroso musicista brasiliano Ivo Perelman, oggi cittadino newyorkese, da bambino è stato uno studente di chitarra classica prima e di violoncello poi. Ad ascoltarlo dirompente e incontenibile al fianco del pianista Matthew Shipp, attraverso un’ampia discografia tutta improntata all’improvvisazione estemporanea, sembrerebbe impensabile. Eppure Perelman ha una sensibilità musicale così pronunciata da riuscire a realizzare album anche a fianco di musicisti di strumenti a corde, come è già peraltro avvenuto con gli album della serie Strings, certamente più votati al linguaggio classico.
domenica 14 giugno 2020
Welcome Adventure! Vol.1
Daniel
Carter / Matthew Shipp / William Parker / Gerald Cleaver
577
Daniel Carter, Matthew Shipp, William Parker sono tra i musicisti più rinomati della downtown newyorkese, la loro discografia si è pregiata nel 2018 di uno degli album più interessanti di questi ultimi anni. Si chiama Serafic Ligh a cui è seguita la realizzazione di questo Welcome Adventure! Vol.1 che vede aggiungersi al trio il batterista Gerald Cleaver. Un quartetto in tutto e per tutto stellare che propone un progetto che reca nel titolo il suffisso: vol.1, segno che si tratta di un lavoro che avrà un seguito.
lunedì 1 giugno 2020
Baikamo
Satoko Fujii / Tatsuya Yoshida
giovedì 14 maggio 2020
Wood (Winds) at the Work
Figli di artigiani, i due fratelli Ferrari, Andrea ed Adalberto, sono i NovoTono, ecclettico duo dalla singolare identità e strumentazione. Entrami musicisti con ampi e prestigiosi trascorsi musicali, potete leggere qui la recensione dell'album Wanderer inciso da Adalberto con il suo LIQ, Los Identities Quartet nel 2013. I due impiegano in questo loro lavoro esclusivamente strumenti a fiato: Andrea Ferrari: bass clarinet, alto saxophone, baritone saxophone, Eb tubax; Adalberto Ferrari: bass clarinet, clarinet, alto saxophone, soprano saxophone, contrabbass clarinet.
domenica 12 aprile 2020
Diatom Ribbons
Pyroclastic
venerdì 21 febbraio 2020
Live in Nuremberg
di Giuseppe Mavilla
martedì 11 febbraio 2020
Four
domenica 8 dicembre 2019
A Light Day
martedì 29 ottobre 2019
Confluence
Satoko Fujii / Ramon Lopez
Libra
sabato 26 ottobre 2019
RIPARTE LA NUOVA STAGIONE DI MUSICAFOSCARI
mercoledì 23 ottobre 2019
Confluence
Satoko
Fujii / Ramon Lopez
Libra
mercoledì 2 ottobre 2019
Ain't Nothing But a Cyber Coup & You
Clean Feed
di Giuseppe Mavilla
sabato 28 settembre 2019
FONTEROSSA meets BLUERING OPEN ORCHESTRA
Padova Jazz Festival 2019
Ferrara in Jazz 2019 – 2020
Ferrara In Jazz XXI edizione I Presentata la prima parte di stagione con ENRICO RAVA, BILL FRISELL, FABRIZIO BOSSO, CHRIS POTTER, URI CAINE e moltissimi altri...
Centrodarte19 Seconda parte
sabato 24 agosto 2019
AI CONFINI TRA SARDEGNA E JAZZ
XXXIV edizione
Sant’Anna Arresi
Masainas
San Giovanni Suergiu
30 agosto – 08 settembre 2019
THE NEW SOUND OF PORGY AND BESS
mercoledì 21 agosto 2019
Vesper and Silence
Poi è “Campane” a sorprendermi, un'apoteosi tra musicista e strumento tra svariate mutazioni di umori e ritmi, dall'etnico al jazz più avanzato. E come non citare la ricerca di timbri e suoni sperimentali di “Trumpeting and Dance” e così fino alla fine non si riesce a rimanere insensibili ad un'opera veramente riuscita e straordinariamente interessante.
giovedì 11 luglio 2019
Epistrophy
Ecm
di Giuseppe Mavilla
Episodi sonori che il linguaggio delicato e l'esposizione analitica di ogni parte scritta o improvvisata, a secondo dei casi, rendono esclusivi. Dall'iniziale, a dir poco deliziosa "All in Fun" del 1939 a firma Jerome Kern, alla conclusiva gemma "In the Wee Small Hours of the Morning", scritta da David Mann nel 1955 per Frank Sinatra, è tutto un susseguirsi di fraseggi lirici, di dialoghi compiacenti, di invenzioni inedite nate tra le note risapute di questi classici senza tempo. In tutto questo Frisell e Morgan sanno dove incrociarsi, dove affiancarsi, dove l'uno andrà a chiudere la frase dell'altro.
Tra inflessioni jazz, sconfinamenti blues, spruzzate di tex-mex e melodie incorniciate, eccoli portare in trionfo il medley "Wildwood Flower / Save The Last Dance For Me" inaspettato e godibile; l'estasi soprannaturale di "Mumbo Jumbo" pescata nel repertorio del trio Paul Motion, Joe Lovan, Bill Frisell, dove si va oltre ogni canone di risaputa musicalità e si celebra la grandezza del grande batterista; l'ebrezza nostalgica dell'indomabile Bond in "You Only Live Twice" e il fascino senza tempo di un classico di Billy Strayhorn prima di finire imbrigliati nella fitta ragnatela ritmica della title track o scoprire di essere preda dell'avvolgente feeling di "Pannonica".
mercoledì 12 giugno 2019
Stone
Libra
di Giuseppe Mavilla
domenica 9 giugno 2019
Rosa Parks Pure Love. An Oratorio of Seven Songs
Sette porzioni sonore che comprendono in totale ben 15 brani, sono la sostanza di un album variamente articolato dove Smith convoglia il jazz più avanzato, la musica classica, quella da camera e il canto lirico, nelle loro forme contemporanee, nonché il suo unico linguaggio espressivo Ankhrasmation qui codificato in vari panel. Per tutto ciò si attornia del Blue Trumpet Quartet dove lo troviamo al fianco di Ted Daniel, Hugh Ragin e Graham Haynes; di un batterista (Pheeroan akLaff); dell' elettronica (Hardedge); di tre vocalist: un' afro-americana (Karen Parks), un' asiatica (Min Xiao-Fen) e una latina (Carmina Escobar). E ancora di un quartetto d'archi (RedKoral Quartet) che ha suonato con lui per l'incisione di Ten Freedom Summers, con Shalini Vijayan e Mona Thian, violini; Andrew McIntosh, viola; Ashley Walters, violoncello). In più ad intervallare alcuni di questi brani ci sono i brevi estratti di “Composition 8D” di Anthony Braxton tratta da For Alto; il drum set “N.2” tratto da Air Time degli Air; “Keep On Trucking, Brother (A Message To Bruce)” tratto da Solo Concert di Leroy Jenkins ed “EP-1” dello stesso Wadada Leo Smith tratto da Creative Music -1.
Un nutrito numero di musicisti per vari ambiti, quelli su cui l'album si muove, ad iniziare dalle songs di cui Smith ha scritto oltre la musica anche i testi, a parte in un caso dove è stato usato un testo della stessa Rosa Parks. “The Montgomery Bus Boycott – 381 Days of Fire” è la prima delle sette songs contenute nell'album ed è interpretata da Min Xiao-Fen, accompagnata dal Redkoral Quartet, con il quale l'interprete asiatica interagisce non solo con la sua sublime vocalità ma anche con la pipa, strumento musicale a corde cinese. Racconta, il testo, dei giorni della rivolta, quelli che seguirono a quel 1° dicembre del 1955, quando la Parks si rifiutò di cedere il suo posto a sedere ad un bianco sul Montgomery Bus in Alabama.
L'album si apre con l'irruzione di fiati e batteria in un clima teso che lievita non poco nella successiva “Vision Dance 1: Resistance and Unity” dove il Redkoral Quartet ed il Blue Trumpet Quartet intrecciano i loro furori espressivi. L'ambient si dipana attraverso momenti di grande introspezione, quello creato dai vari brani interpretati dalle tre vocalist, e porzioni esclusivamente strumentali dove si susseguono scrittura e improvvisazione. Interpretazioni struggenti, attraverso il canto lirico, che toccano argomenti quali la conquista della libertà, l'esercizio della democrazia, il profondo rispetto per ogni essere umano; interludi sonori che si alternano alle interpretazioni vocali sintetizzando, in un'unica espressione musicale, varie forme espressive all'interno un mosaico così magnificamente tracciato da risultare immenso ma meravigliosamente racchiuso, con razionalità e misura, in un'opera unica e irrinunciabile.